giovedì 25 marzo 2010

Retro-Africa: La ballata del Mandingo

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Tutti sanno (o dovrebbero sapere) quando si parla di musica africana, che la produzione che circola a livello internazionale attraverso il filtro delle etichette e dei media occidentali non sempre rispetta gli equilibri e i valori reali riscontrabili nella musica del continente, o solo in parte. In tutti i casi è sempre importante esprimere una valutazione prendendo le misure, ragionando, discutendo, creando una sensibilità critica. Fin qui tutto ok, se non fosse che una grandissima fetta di questa produzione (escludendo appunto il grosso dei nomi più noti, quelli che è più facile trovare nei nostri negozi), rimanga ingiustamente esclusa, e non certo per demeriti artistici. Risultato numero uno: un infinità di eccellenti lavori (e qualche piccolo capolavoro) che disgraziatamente giacciono descatalogati tra gli ultimi degli ultimi (pezzi) di qualche dimenticato magazzino. Risultato numero due: noi amanti di queste musiche ci si perde qualcosa di prezioso che (forse) non tornerà mai più. Certo la diffusione selvaggia (alla quale peraltro io partecipo) della musica su internet potrebbe (dovrebbe) aiutarci a cambiare un po' le cose da questo punto di vista e anzi, è probabile che sia proprio questo l'aspetto migliore di tutta la faccenda: la ''riesumazione'', quasi si trattasse di un operazione archeologica, di pezzi altrimenti introvabili grazie alla diffusione di alcuni benefattori appassionati. Nonostante questo (purtroppo o per fortuna, fate voi) molto ottimo materiale continua a rimanere fuori dalla circuitazione che conta, anche in rete. Ne prendiamo atto e aspettiamo la prossima chicca, magari iniziando a mettere a disposizione qualche pezzo di scaffale che riteniamo ingiusto debba continuare a rimanere nell'anonimato.
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ZOUMANI DIARRA
''Ballad Of Manding'' (Djenné/Stern's, 1997)
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Brano per brano (dalle note di copertina)
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01-MALI MOUSSO
(Women of Mali) The news of the first space shot was enormous news in Mali, with many musicians, particularly the women griots, all recording songs about it. For Zou this piece is the nostalgic echo of his childhood. The beefy sound of the balafon explores the spaces between the guitar.
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02-MADING NKONO
(Eagle)
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03-TERI JANFA
(Don't let down your friend) An old Mandinka tune which, like most of the classical music from Mali tells a story, a moral tale of the sadness when a close friend disappoints you, when someone you have spent a lot of time with suddenly abandons you. The traditionals themes have been reworked and laid down in layers of acoustic guitar playing a haunting circular pattern, while electric guitar, piano and talking drum improvise around it. Zou describes this as a gypsy jazz feel.
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04-ALOU
(In Memory of our friend who died) Zou wrote this in memory of a fine Malian musician, Alou Fane. Zou and Alou were close friends who travelled from Mali to the Netherlands together and recorded on album. It was shortly after this that Alou became ill and returned to Mali where he died, too early and too young. This piece is a joyous celebration of what was a brief but beautiful life.
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05-NIAMA NIAMA
(Malian proverb: You can't hide rotten rubbish, but you can hide the rotten side of your character)
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06-SIRIBA
(A praise song for Siriba, a Famous Malian) This has a traditional Bambarra sound with the acoustic guitar recorded in three layers. These rhythms and repetitions are the basis over which the piano and electric guitar echo in a call and response of improvisations.
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07-KOULANDJAN
(National Anthem of Mandingue Empire from the time of Sundjata Keita)
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08-FOLILA FO
(Thanks to the artists)
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09-TA MA
(Girls becoming women) The passing of time and the effects of age are the basis of this melody which describes the conversations of young girls at the tailor ordering tight clothes to show off their assets, while the older woman order big clothes. The balafon and guitar 'scat' sensuously while the talking drum runs like a finger up the spine
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10-KALA TIMENI
(Midnight in Bamako) The warmth of Bamako night, stepping out of a 'boite' still vibing from the music, and strolling to a chicken and plantain stall for a meal, as the mosques send out the first call of the day. The lead guitar glitters and shimmers whilst the piano sounds like a steel drum orchestra tuning up for mardi gras.
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I musicisti:
ZOUMANA DIARRA lead guitar/rhythm g./n'goni/bass g.
ESSA MBAYE talking drum
TOMAS DYANI AKURU congas/drum/checa
MERVYN AFRIKA organ on Mali Mousso
ALEX WILSON piano
CHARLIE GONZALES guiro on Teri Janfa
KOUYATE LANSINA balafon

5 commenti:

  1. I veri gioielli sono questi, non ho alcun dubbio. E tu sei una specie di etnomusicologo/speleologo/palombaro ;)

    P.S.: posso prendere spunto dai tuoi Trickymix qui accanto per la colonna sonora della mia cena di compleanno? ;)

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  2. Grazie di cuore!! Certo che puoi prendere spunto dai Trickymix (stavo giusto pensando di crearne di nuovi e renderli scaricabili), e anzi a questo punto anch'io voglio farti il mio regalino di (buon!) compleanno. Dimmi quale dei tre ti interessa di più che carico uno zip e te lo faccio avere, ok? (anche se immagino tu ti riferisca in particolare allo Sputnik, che dei tre è il più festaiolo). Fammi sapere, e grazie ancora!

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  3. Allora, il disco di Zoumana Diarra è paragonabile, in quanto a sonorità e soprattutto a bellezza abbacinante, a quello di Bassekou Kouyate dello scorso anno. Non ha nulla da invidiare :)

    Poi, riguardo ai mix...aww, sai che sbrago per la funkytudine no? ;)

    Gracias!

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  4. grazie
    ti ho appena scoperto e ho scoperto d'averlo fatto tardi...
    ma in questi casi non è mai troppo tardi

    grazie

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  5. Gracias, gracias, gracias.
    Lamento tener que escribir tánto, no quiero abrumarte, pero es que tienes tántas cosas preciosas en el blog, que no puedo dejar de agradecerte que las compartas.
    Otro genial guitarrista africano, maravilloso.
    Grazie mille.

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