giovedì 17 maggio 2012

Il N.G.M. presenta ''Tarantino In Paradise Voll.1-2-3''


 
Già da mesi accarezzavo l'idea di dedicare un volume all'argomento, ma una volta rituffatomi nel mondo delle fascinose soundtrack appartenenti al cosidetto cinema di genere degli anni '60 e '70 (dall'horror al soft-esotico, dallo spy-thriller all'action movie, tutti filoni in cui anche l'Italia ha saputo esprimere talenti di primo ordine) ho subito realizzato come splalmare un tale patrimonio musicale in poco più di una ventina di titoli sarebbe stato a dir poco riduttivo (ad essere sincero mi capita spesso quando compilo) e che meglio avrei fatto a prendermi tutto il tempo necessario allo scopo di concepire qualcosa di più ambizioso. Detto fatto mi sono armato di pazienza e tra uno spostamento e l'altro ho trovato il modo di ascoltare e annotare, setacciando accuratamente le pepite che ho scelto per comporre il mosaico di questi (primi?) quattro capitoli. Naturalmente il titolo omaggia non solo una delle maggiori icone cinematografiche degli ultimi anni, ma anche la figura che più di altre ha contribuito a una rinnovata attenzione nei confronti di un mondo di celluloide di cui molti dei suoi film sono chiaro omaggio e/o riscrittura. Pellicole con sceneggiature spesso inverosimili, carenti negli effetti speciali, involontariamente o consapevolmente kitsch, i migliori film di serie B sono riusciti nondimeno a creare atmosfere surreali e avvincenti, a risucchiare lo spettatore in dimensioni ''alterate'' con ritmi e idee del tutto peculiari. Negli '80 e '90 invece, complice lo strapotere del mezzo video-televisivo, abbiamo purtroppo assistito alla graduale emarginazione del cinema a basso costo. Le grandi produzioni hanno finito col stritolare le piccole imprese cinematografiche (un po' come è successo in campo discografico), si sono quindi dispersi o riciclati in nuovi ambiti i team tecnico-artistici che avevano dato lustro e vigore alla macchina produttiva di gran parte di questi filoni, parzialmente rivalutati negli anni successivi da Tarantino & company, come detto.


Fra gli ''effetti collaterali'' della tarantinomania, non è da trascurare neppure la riscoparta delle colonne sonore e la conseguente nascita (soprattutto a cavallo tra i due secoli) di tutte quelle piccole etichette, italiane e non, che rovistando tra le bobine di centinai e centinaia di oscuri b-movies hanno avuto il merito di riportare alla luce dimenticate gemme di un patrimonio nazionale che tutto il mondo ci invidia e di autori (Morricone, Umiliani, Piccioni, Ortolani, Cipriani, Martelli, Trovajoli, Ferrio, e moltissimi altri ) che hanno avuto il merito di uscire dagli stereotipi delle più classiche colonne sonore orchestrali (alla ''Via Col Vento'' per intenderci) che rappresentavano lo stile canonico della musica da film, trovandosi nella condizione di poter sperimentare formati e segni espressivi musicali con una libertà inconsueta, alla stregua di un territorio franco nel quale poter sperimentare e inventare soluzioni sonore fino ad allora inconsuete - quando non totalmente sconosciute - alla nostra tradizione musicale (ad esempio sarebbe il caso di andare a studiare come, attraverso molti di questi artisti si sia andata formando una sensibilità tutta italiana al jazz..), libertà che sono riusciti a ritagliarsi fuori dalla rigidità di certa musica colta e dagli implacabili meccanismi di mercato. Se nella tradizione hollywoodiana ad ogni bacio gli archi avvolgono pubblico e protagonisti in un solo abbraccio, in questo caso ad ogni promiscuità sessuale corrisponde un groove rotolante, un coro sussurrato e/o un organo sensuale. Sesso piuttosto che amore. E già, perchè non bisogna dimenticare che stiamo parlando di film che hanno titoli come ''Svezia, Inferno e Paradiso'', ''Il Corpo'', ''Le Foto Proibite di una Signora per Bene'', ''L'Amica di Mia Madre'', ''Colpo Rovente'' ecc. ecc. Senza dimenticare il tipico cinema d'azione all' italiana (e a basso costo) del ramo poliziottesco o mafia movie (''Milano Calibro 9'', ''Mark Il Polizziotto'', ''La polizia Incrimina La Legge Assolve'' ecc.), la commedia leggera in tutte le sue salse (quella dei dabadaba dei mah ma' mah e delle bossette che hanno reso celebri maestri come Piccioni e Umiliani e che si è soliti associare ai film con Sordi) ecc. E ancora beat solare, funk di matrice shaftiana, psichedelie assortite, derive prog, orchestre pop, micidiali jazz grooves.. tutti straordinari esempi di narrazione in musica che meriterebbero di essere apprezzati anche al di là della cerchia degli appassionati. Scores di insolita ricchezza ai quali ho attinto cercando di mantenere una linea di assemblaggio il più possibile coerente nei suoni e nella resa delle atmosfere (anche nei rari casi in cui ho scelto di inserire traccie provenienti dall'ambito delle sonorizzazzioni o mi sono spinto al di là dei confini nazionali). Una successione di brani che più che al filone cinematografico d'apparteneza o ai nomi dei compositori coinvolti (la cui bravura sta proprio nella capacità di passare da un genere all'altro anche all'interno della stessa colonna sonora o adirittura dello stesso brano) bada alla contestualizzazzione musicale, cercando di non perdersi troppo nel gran calderone di una proposta e di un patrimonio così vasto e variegato. Buon ascolto.


Tarantino In Paradise Vol.4: Shake & Bossa


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Tracklist
01 - PIERO PICCIONI - Rugido Do Leao - da (1974)
02 - ARMANDO TROVAIOLI - 6 Mesi Di Felicita - da (1975)
03 - PIERO UMILIANI - Bob E Helen - da (1968)
04 - ENRIQUEZ BACALOV - Paranagua - da (1972)
05 - ENNIO MORRICONE - Belinda May - da (1969)
06 - N. OLIVIERO, R. ORTOLANI - Ragazze E Marinai - da (1962)
07 - BRUNO NICOLAI - Allora ll Treno - da (1975)
08 - PIERO UMILIANI - Lui E Lei - da (1969)
09 - ARMANDO TROVAIOLI - Decisione - da (1968)
10 - PIERO PICCIONI - Mr Dante Fontana - da (1966)
11 - PIERO PICCIONI - Incontro All' Aeroporto - da (1971)
12 - PIERO UMILIANI - l'Arcangelo - da (1969)
13 - RIZ ORTOLANI - Tiffany Sequence M.8 - da (1967)
14 - ARMANDO TROVAIOLI - Sette Uomini d'Oro - da (1965)
15 - ROBERTO PREGADIO - Iena Sequence - da (1972)
16 - BRUNO NICOLAI - Spy Chase - da (1967)
17 - PIERO UMILIANI - Flirt A Rio - da (1973)
18 - PIERO UMILIANI - Le Ragazze Dellarcipielago - da (1968)
19 - ENNIO MORRICONE - Hurry To Me - da (1969)
20 - STELVIO CIPRIANI - Fantasia Tragica (Finale) - da (1971)
 
  
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Tarantino In Paradise Vol.3: Jazz & Grooooovy



Tracklist
01 - RIZ ORTOLANI - Una Sull' Altra - da (1969)
02 - RIZ ORTOLANI - The Roaring Twenties - da (1969)
03 - ARMANDO TROVAIOLI - Sette Uomini d'Oro - da (1965)
04 - FRANCO DE GEMINI - Cheops And Nefertiti - da (1972)
05 - AUGUSTO MARTELLI - Nanaue - da (1973)
06 - GIANNI FERRIO - Amanda Blues Take 2 - da (1973)
07 - PIERO UMILIANI - Topless Party - da (1968)
08 - DICK OLIVER - The Chicken - da (1969)
09 - AUGUSTO MARTELLI - La Bikina - da (1973)
10 - BERTO PISANO - Side Sleep - da (1968)
11 - FRANCO POTENZA - Scott Fizzy - da (197?)
12 - FRANCESCO DE MASI - Naples M. Titles - da (1977)
13 - PIERO UMILIANI - L'Uomo E La Città - da (1976)
14 - PIERO UMILIANI - Essere Donna - da (1968)
15 - RIZ ORTOLANI - Golden Gate Bridge - da (1969)
16 - LUIS E. BACALOV - Montreal Non Stop - da (1975)
17 - FRANCESCO DE MASI - Diamond Trumpet - da (1967)
18 - FRED BONGUSTO & R.POITEVIN - Un Detective - da (1969)
19 - MARIO NASCIMBENE - Carol On The Sea - da (1968)
20 - PIERO PICCIONI - Amanda's Train - da (1969)
21 - AUGUSTO MARTELLI - The Frog - da (1969)
22 - TONY MIMMS - Vuca (Wake Up) - da (1970)
23 - FRANCO DE GEMINI - Omar Khayyam - da (1972)
24 - PIERO UMILIANI - Swing Come Siempre - da (1969)

Tarantino In Paradise Vol.2: Exotic/Erotic Dreams

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Tracklist
01 - GIANNI ODDI - Dreaming - da (1974)
02 - PIERO UMILIANI - Lady Magnolia - da (1973)
03 - PIERO PICCIONI - La Volpe Dalla Coda Di Velluto - da (1971)
04 - GIANNI FERRIO - Valentina Controluce - da (1973)
05 - GIANFRANCO PLENZIO - Voce d'Amore - da (1972)
06 - PIERO UMILIANI - Free Life (Vocal) - da (1974)
07 - ALBERTO BALDAN BEMBO - Tema Di Andrea - da (1973)
08 - LUIS E. BACALOV - Anice Nuraghi - da (1965)
09 - PIERO UMILIANI - Notte Di Mezza Estate - da (1968)
10 - TITO FONTANA - Sweeeeeden - da (1977)
11 - LUIS E. BACALOV - The Keywitness (Main Titles) - da (1971)
12 - PULSAR MUSIC LTD. - Leyla Theme - da (1976)
13 - BERTO PISANO - La Vallata Sommersa - da (1970)
14 - BERTO PISANO - Luci Sulla Baia - da (1970)
15 - FRANCESCO DE MASI - The Stranger Lady - da (1977)
16 - PIERO UMILIANI - La Ragazza Dalla Pelle Di Luna - da (1972)
17 - PIERO UMILIANI - La Foresta Incantata - da (1969)
18 - PIERO PICCIONI - Eros (Alternative Version) - da (1970)
19 - STELVIO CIPRIANI - Happiness Is Having.. - da (1977)
20 - BRUNO NICOLAI - I Want It All - da (1970)
21 - LUIS E. BACALOV - La Seduzione - da (1973)
22 - PIERO UMILIANI - Hard Times - da  (1974) [brano video]
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Tarantino In Paradise Vol.1: Psychobeat & Fuga Shake

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Tracklist
01 - GINO CONTE - Afroswing - da (1970)
02 - PIERO PICCIONI - Babylon I'm Coming - da (1966)
03 - RESONANCE - OK Chicago - da (1973)
04 - RIZ ORTOLANI - Beat Fuga Shake - da (1967)
05 - GUIDO DE ANGELIS - Gangster Story - da (1973)
06 - ARMANDO TROVAJOLI -Blazing Magnum - da (1976)
07 - GABRIELE DUCROS - Freedom Power - da (1976)
08 - OSANNA & LUIS E. BACALOV - Variazone 3 - da (1972)
09 - GIANNI ODDI - Geronimo - da (1973)
10 - LUCIANO MICHELINI - Palude - da (1979)
11 - STELVIO CIPRIANI - Love Symbol - da (1969)
12 - LESIMAN (PAOLO RENOSTO) - Play Car - da (1974)
13 - TEO USUELLI - Piacere Sequence - da (1972)
14 - MARIO MOLINO - Shake Psyco - da (1969)
15 - PEPPINO DE LUCA - La Ragazza Con La Pistola - da (1968)
16 - FRANCO MICALIZZI - Running To The Airport - da (1977)
17 - STELVIO CIPRIANI - La Polizia Sta A Guardare - da (1973)
18 - PIERO PICCIONI - Chinatown Drugs - da (1970)
19 - ENNIO MORRICONE - Citta' Viva - da (1980)
20 - BERTO PISANO - Kill Them All - da (1971)
21 - STEFANO TOROSSI - Running Fast - da (1975)
22 - LUCIANO MICHELINI - Il Mestiere Di Uccidere - da (1973)
Bonus Track
23 - LUIS BACALOV & OSANNA - Bouchet Funk (Calibro35/Orig.)*
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giovedì 10 maggio 2012

Ebo e il ponte dei ricordi

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Negli anni Settanta la sirena dell'afrobeat non incantava solo la Nigeria; così dopo una prima serie di antologie e ristampe che hanno permesso di mettere maggiormente a fuoco il fenomeno nigeriano nel suo complesso, alcune benemerite etichette discografiche hanno successivamente contribuito ad allargare il campo d'indagine anche ad altri paesi africani, colmando così un vuoto di documentazione importante. In Ghana, soprattutto (dove l'highlife era lo stile dominante), molti autori in quanto a talento e brillantezza avevano davvero poco da invidiare ai più noti colleghi nigeriani, come testimoniano efficacemente le notevoli messe di informazioni e il florilegio di musica contenuta nei due preziosi volumi (Ghana Soundz Volume 1 & 2) pubblicati ormai qualche anno fa dalla Soundway, ma che restano tra i più rappresentativi e consigliabili del genere. Tra i principali protagonisti di quella scena (e di quelle raccolte) va annoverato il chitarrista cantante, produttore e arrangiatore ghanese Ebo Taylor che partito come figura di spicco dell'esplosione highlife negli anni '50/'60, si è poi distinto nella decade successiva oltre che per le sue doti di abile cucitore di orizzonti lontani (dai caraibi a New Orleans) anche per la straripante sensibilità funk che riusciva a infondere alla sua musica, come si evince ascoltando i due cd di ( Life Stories; Highlife & Afrobeat Classics 1973-80 ) una magnifica antologia retrospettiva patrocinata lo scorso anno dalla Strut, che solo qualche mese prima aveva pubblicato anche il sorprendente esordio internazionale del musicista africano (''Love And Death''), giunto alla veneranda età di 74 anni, in linea con la politica della benemerita etichetta londinese, votata a favorire la rinascita artistica di alcuni degli interpreti più rilevanti e rappresentativi della vecchia scena africana (da Mulatu all'Orchestre Poly-Rhythmo).
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Operazioni di rinascimento protrese a rivalutare l'enorme patrimonio tradizionale della musica africana senza eccedere in derive esageratamente nostalgiche, ma puntando soprattutto sulla freschezza e sull'originalità delle composizioni. Ne è ulteriore conferma il recente ''Appia Kwa Bridge'', secondo capitolo internazionale della seconda vita artistica del musicista ghanese supportato ancora una volta dai bravissimi strumentisti dell' Afrobeat Academy (giovane gruppo di residenza berlinese a prevalenza ghanese con lui da un paio d'anni) e da una buona cornice di ospiti tra i quali il mitico Tony Allen (batterista che a fianco di Fela Kuti ha dato un contribuito fondamentale nella definizione del suono afrobeat), il chitarrista Oghene Kologbo e il maestro della conga Addo Nettey, a.k.a, Pax Nicholas. Assieme a loro il vecchio leone rivitalizza il patrimonio della tradizione fante, un gruppo etnico del Sud del Ghana (canti di guerra e filastrocche per bambini, soprattutto) attraverso un suono denso e ispiratissimo: chitarre taglienti, tastiere puntulai, precise sincopi ritmiche, micidiali interplay basso-batteria, il tutto contrappuntato dalle solite festose e scintillanti sezione fiati sempre pronte ad illuminare il cielo. Il titolo del lavoro riflette la melancolia di Ebo per la sua terra; la title track, infatti, prende il nome dal piccolo ponte di Saltpond (nella Cape Coast, la località dove Ebo è cresciuto) luogo in cui le persone si incontrano durante il giorno e gli innamorati si danno appuntamento di notte. Dentro anche un paio di vecchi cavalli di battaglia riciclati a dovere per l'occasione (Yaa Amponsah, di chiara matrice highlife, e Serwa Brakatu di Apagya Show Band, ripresa come Kruman Dey) che fanno da cornice a sei tracce nuove di zecca: Ayesama è un canto di guerra della popolazione Fante in tono di burla; Nsu Na Kwan si basa su un proverbio che si riferisce chiaramente al rispetto per le persone più anziane; Abonsam (Il Diavolo) cita il male nel mondo come esempio da non seguire; Assom Dwee (il brano con Tony Allen) e Kruman Dey spingono sull'acceleratore funk e sulle ritmiche. Il lavoro chiude come meglio non si potrebbe: voce e chitarra registrate in presa diretta, Barrima è la commovente dedica di Ebo alla moglie, scomparsa lo scorso anno. L'impressione è che al cospetto di cotanta grazia ai giovani epogoni resti una sola cosa da fare: togliersi il cappello!
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