Il maestro Roberto De Simone |
Una sorte comune accompagna i due dischi che vado a presentarvi, purtroppo amara: entrambi questi capolavori autoctoni sono usciti per etichette discografiche straniere (la francese Alpha nel caso di ''Antidotum Tarantulae'' e la tedesca Oriente per ''Li Turchi Viaggiano'', il lavoro di Roberto De Simone). E d'accordo che è proprio dalle nostre parti che è stato coniato il detto che "nessuno è profeta in patria", ma sul serio intristisce e indigna leggere che all' ombra del Vesuvio un maetro come De Simone e Media Aetas (la compagnia teatral-musicale che dirige sin dai primi '80) non hanno altro luogo per provare che "una clinica psichiatrica condannata alla chiusura". Roba da matti davvero. Ma veniamo alla musica.
I più attempati ricorderanno del maestro la stagione nella Nuova Compagnia di Canto Popolare (recuperate assolutamente La Gatta cenerentola - foto copertina sopra- capolavoro del 1976) breve periodo eroico e fortunato in cui un diverso clima sociale e politico concesse al folk autoctono ampi spazi nel Bel Paese. De Simone e soci recuperavano la tradizione partenopea, la più ricca e meticcia. Ormai giunto ad altri anni settanta, i suoi, il nostro uomo prosegue a qualcosa come vent'anni esatti dall' ultima volta che si concesse discograficamente e corona splendidamente il lavoro di una vita viaggiando (come "li turchi" del titolo) a ritroso nel tempo, fino al XVI secolo, e tracciando i collegamenti più arditi con la modernità. Tanto jazz, che si insinua in un tripudio di plettri e archi, ottoni e percussioni, tarantelle e bel canto, melodie memorabili e ritmi travolgenti.
Li turchi viaggiano, come già detto, è registrato dai Media Aetas, il gruppo musicale e teatrale che con De Simone ha lavorato dopo la fine della sua collaborazione con la NCCP. Le dodici tracce dell' album sono per lo più dei classici della tradizione meridionale (Si-li ffemmene, Fatti li fatte tuoie, Marinaresca), brani con cui il maestro napoletano si confronta da sempre ma riletti in una nuova prospettiva. Lontani ormai dallo stile "popolareggiante" elaborato negli anni '70 per la NCCP, che aveva il compito di stilizzare la musicalità tradizionale per un pubblico che allora non la conosceva affatto, De Simone sottopone oggi questi materiali a un "denso trattamento contrappuntistico, armonico, timbrico e ritmico".
In questo modo pur mantenendo la cantabilità delle melodie ("perchè pur sempre di canzoni si tratta!") egli riesce ad evidenziare le straordinarie potenzialità musicali di canti nati secoli fa e mantenuti in vita spesso soltanto attraverso la memoria orale. Completano la confezione del cd (extralusso con due libretti per complessive settantadue pagine e testi in cinque lingue contando -doveroso- il napoletano) un' introduzione all' opera di De Simone, partita negli anni Sessanta dalla riscoperta della tradizione popolare magico-rituale campana, proseguita attraverso la rilettura dela teatro napoletano del '700 (è stato anche direttore artistico del San Carlo di Napoli) e sfociata in un'impressionante quantità di dischi e spettacoli musicali e teatrali (ma anche libri, articoli, interventi e saggi critici) in un continuo intreccio fra colto e popolare e in un complessivo ripensamento della cultura folcloristica mediterranea.
Il disco:
Autori: Media Aetas e Roberto De Simone; Titolo: Li Turchi Viaggiano; Etichetta: Oriente Musik; Anno: 2003. Libretto in italiano, tedesco, inglese e francese. Testi della canzoni in napoletano, italiano, tedesco, inglese e francese. Per ascoltare tutti i brani del disco entra qui
In rete:
Il disco: per saperne di più (1)
Il disco: per saperne di più (2) Roberto De Simone (1)
Roberto De Simone (2) Roberto De Simone Wikipedia
Il disco: per saperne di più (2) Roberto De Simone (1)
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Se per caso incontrate sulla vostra strada una tarantola, non schiacciatela! Il temibile ragno attacca gli insetti, ma il suo morso non presenta, a differenza di quanto si crede comunemente, alcun pericolo per gli esseri umani. Ma allora da dove viene la sua pessima reputazione di ragno velenoso? Da una cugina con cui spesso la si confonde, la discreta Latrodectus mactans, il cui veleno dal dolce nome (alfa-latrotossina) può causare seri disturbi allucinogeni. Ma la presunta assassina esercita, soprattutto dal medioevo, un fascino estremo e la malattia che viene fatta risalire al suo morso, il tarantismo, non ha altre cure che il potere emotivo della musica. Nasce così la tarantella, una danza indiavolata, impudica, capace di liberare tutte le inibizioni sessuali. Questo fenomeno di trance, noto nelle regioni del sud Italia e in particolar modo in Puglia, è un grande esempio di musicoterapia attiva. Gli strumentisti (chitarristi, liutisti, arpisti o citaristi che siano) e i cantanti si trasformano in medici delle anime perdute e dei corpi in pena. Seguendo il ritmo delle danze e le vibrazioni delle corde, il tarantolato vittima del bacio della donna-ragno che si trascinava nell'angoscia oscura del suo male incurabile, entra in un allucinante ballo "aracnoide" e ritrova la sua gioia di vivere. Il morso del ragno è un mito, la musica generata dal suo mito no. Le due voci affascinanti di Lucilla Galeazzi e Marco Beasley ridanno vita all'antico antidoto musicale (dal titolo del cd: Antidotum tarantulae). Queste diciassette danze mediterranee del Seicento interpretate dal gruppo L'Arpeggiata sono puri capolavori: raramente ho sentito passione più viva, eccitazione e follia più delirante. Per esempio il lamento funebre Lu povero 'Ntonuccio, che canta la disperazione di una madre per il suo piccolo Antonio morto di una malattia cardiaca, e nel quale il grido finale lacera i timpani e vede Lucilla Galeazzi scatenarsi fino a essere scossa da terrificanti spasmi vocali . Altrove, come in Ah, vita bella!, si languisce di tristezza, ma ci si rallegra della melodia che tale tristezza genera. E poi, echi di Spagna antica nel crescendo di Tarantella napoletana e così via. Per farla breve vi sto parlando di uno dei dischi italiani più genuinamente sconvolgenti che abbia mai ascoltato, anche se, come nel caso de Li turchi viaggiano, qui da noi non sembra essersene accorto nessuno e la pubblicazione francese ne è la prova. Sia come sia, non sono uscito indenne dalla sua ragnatela.
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Il disco:
Autori: L'Arpeggiata (direttore: Christina Pluhar; voci: Lucilla Galeazzi, Marco Beasley); Titolo: La tarantella-Antidotum tarantulae; Etichetta: Apha; Anno: 2002. Per ascoltare estratti da tutti i brani del disco entra qui
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