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Quella formata da Lowell ''Sly'' Dumbar (batteria) e Robert Shakeaspeare (basso) è probabilmente la più nota sezione ritmica della storia del reggae/dub e probabilmente fra le migliori di sempre. Dumbar, che deve il suo nome alla passione giovanile per Sly Stone, ha anche pubblicato ottimi dischi a suo nome, ma le pietri miliari restano quelle in coppia con il sodale compagno (citerei almeno gli storici A Dub Experience, uscito su Island nel 1985 e Rhythm Killers del 1987). Il loro curriculum, non meno della tecnica, è a dir poco impressionente. Tra le specialità del duo c'è sempre stato il fiuto straordinario per i nuovi talenti, che li ha portati a lanciare, tra gli altri, Revolutionaires, Black Uhuru, Chakademus & Pliers ecc. Musicisti versatili e tecnicamente perfetti, Sly & Robbie hanno suonato in migliaia di dischi, giamaicani e non (da Bob Dylan a Grace Jones, da Serge Gainsbourg a Herbie Hancock.. adirittura con il nostro De Gregori) e partecipato a un gran numero di progetti innovativi, tra cui ricorderei almeno quello con i Material di Bill Laswell nel 1991. Blackwood Dub è il loro ultimo lavoro, da poco pubblicato su Groove Attack (Uabab is great!). Un ottima prova in cui i due (ormai) sessantenni sformano una decina di strumentali dub del livello che ci si può attendere da simili campioni. Ma in questo lavoro non sono solo lo studio di registrazione con i suoi effetti e le ritmiche dilatate nello spazio a fare da protagonisti, ma anche i musicisti e gli arrangiamenti: precisi e oliatissimi. I due signori, infatti, si sono fatti affiancare per l'occasione da due tastieristi, altrettanti percussionisti e (ben) quattro chitarristi che hanno spalmato i loro servigi strumentali nell'arco dell'intero disco, ascoltato il quale non diventa difficile capire quale sia stata l'influenza di Sly & Robbie nel lavoro di innumerevoli artisti di tutto il pianeta. Batteria e basso: Rhythm Killers!
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