martedì 28 ottobre 2008

Alla scoperta dei Manga 2

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ALCUNI CAPOLAVORI DEL MANGA IN CINQUE AUTORI

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OSAMU TEZUKA
Osamu Tezuka
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Osamu Tezuka è considerato il "dio del manga". Formatosi a Osaka, studi universitari in medicina, scopre presto la passione per il disegno alimentata dall' esperienza, al cinema, dei cartoni animati di Disney portati in giappone dalle forze d' occupazzione statunitensi. Incantato dalle forme e dai movimenti dei personaggi di Disney vedrà decine di volte film come Biancaneve e i sette nani e Bambi, e affermerà ripetutamente che il suo stile di autore di fumetti è decisamente in debito con lo stile della Disney. Dopo esperienze di disegno in rivistine locali, il colpo grosso. La collana dei "libri rossi" del principale editore di Osaka pubblica nel 1947 il suo primo romanzo a fumetti: La nuova isola del tesoro (purtroppo non ancora disponibile in versione italiana). La vicenda, incentrata su un ragazzo che parte verso l'avventura alla guida di una veloce automobile, è ispirata in maniera libera ed eclettica sia al classico romanzo di Stevenson cui rinvia il titolo, sia a Robinson Crusoe sia a Tarzan. Non è però la vicenda quel che conta ma il modo di raccontarla, il disegno delle immagini, il "movimento" che l' autore sa dare loro e che nessun altro autore, prima di Tezuka, aveva saputo dare. Il libro della collana, che in genere vendeva un numero modesto di copie, ha un successo senza precedenti: se ne vendono oltre cinquecentomila copie. La rivoluzione di Tezuka, quindi, consiste essenzialmente nell' aver portato nel fumetto le tecniche del cartone animato. Disney aveva fatto l' opposto portando i suoi personaggi, da Topolino a Paperino e tanti altri, dal cartone animato al fumetto, "essenzializzando" le storie e riducendo al minimo il numero delle vignette.Poichè ogni fotogramma di cartone animato è equivalente a una vignetta, la trasposizione di una storia dal cartone animato al fumetto comportava una riduzione radicale: da cento o duecentomila vignette a poche centinaia soltanto. Tezuka al contrario nel fumetto moltilica le vignette a dismisura tentando di realizzae l'impossibile: portare cioè nel fumetto il movimento che nel cartone è ottenuto attraverso lo scorrere rapidissimo delle migliaia di vignette nel proiettore e quindi sullo schermo. Tezuka sembra voglia trasformare in un proiettore e in uno schermo l'occhio e il cervello di chi legge e guarda un fumetto. La conseguenza più vistosa, e che caraterizza immediatamente il fumetto di discendenza "tezukiana", è la riduzione radicale dei testi. Tezuka, però, oltre a essere responsabile di questa rivoluzione dalle conseguenze vastissime nel mondo dei fumetti, è però ache un grande artista, a differenza delle centinaia di autori o mestieranti che producono fumetti come alla catena di montaggio. Egli non ha soltanto modificato radicalmente il ritmo del racconto ma ha anche creato storie e personaggi originali, che a loro volta hanno dato origine a generi diversificatisi in misura incontrollabile nei decenni successivi. Le date e le creazioni principali della sua vita produttiva sono le seguenti...

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Kimba il leone bianco
Del 1951, anno in cui comincia a lavorare per le principali riviste di fumetti per ragazzi di Tokio, è il lungo fumetto pubblicato in diversi anni e divenuto popolarissimo, L'imperatore della giungla, che negli anni Sessanta verrà lanciato in tutto il mondo come cartone animato ("anime" in giapponese) col titolo di Kimba il leone bianco (che ha ispirato Disney per Il re leone, accusa di plagio). Ha come protagonista un leoncino, Kimba, nato su una nave dopo la morte del padre che era stato catturato insieme alla madre e portato via dalla giungla; da grande, dopo mille peripezzie, riuscirà a tornare nel suo ambiente naturale, a diventare re degli animali e a riportare pace e giustizia. (Pubblicato in tre volumi tra il 2005-2006 nella versione italiana, Hazard Edizioni)
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Kimba (i primi due voll. dei tre dell' ed. italiana Hazard)
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Astroboy
Del 1952 è un altro lungo fumetto pubblicato in diversi anni, Atomo braccio di ferro (più noto in occidente e in Italia come Astroboy), di cui è protagonista un robot bambino molto intelligente le cui avventure fantascintifiche hanno sempre qualcosa di umoristico. Sarà il fumetto con il quale Tezuka produrrà il suo primo cartone animato che verrà presentato negli Stati Uniti nel 1966 lanciando la "moda" del cartone animato di tipo giapponese

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Astroboy, due vol. dell' edizone italiana Planet Manga
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La Princiessa Zaffiro
Del 1953 è l'altra lunga saga di vari anni che diffonde il genere "shojo", ovvero per ragazze, e che conquisterà molte giovani lettrici, Il cavaliere del fiocco (nota in Italia con il titolo di La principessa Zaffiro e pubblicata nel 2001 in tre volumi, Hazard Edizioni); protagonista del fumetto, divenuto subito popolarissimo, è una principessa adolescente costretta a vestire da maschio e a fare il cavaliere per poter accedere al trono del suo paese, riservato ai maschi. Il fumetto lancia il modulo figurativo della ragazza adolescente con occhi tondi e grandissimi, nasino all' insù, abbigliamenti sgargianti (li ritroveremo aggiornati nel popolarissimo fumetto poi cartone creato nel 1972 dalla prima grande autrice della generazione degli anni Settanta, Ikeda Riyoko, con un tema molto simile, La Rosa di Versailles, noto da noi come Lady Oscar).
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La principessa zaffiro (i primi due voll. dell'ed. italiana, Hazard)

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La Fenice
Del 1954 è l'inizio del fumetto più personale di Tezuka, Hinotori o La Fenice, che riprenderà nel 1967 sulla sua rivista "COM" e fino agli ultimi anni della sua vita. Progettato in tredici episodi, trasposti poi in volumi di grande formato, ogni episodio si svolge in periodi diversi, del lontano passato e del lontano futuro in volumi alternati; diversi sono i protagonisti, alla ricerca della misteriosa fenice, l'uccello immortale che rinasce dalle sue ceneri e che Tezuka disegna con rara raffinatezza (si sta pubblicando integralmente in Italia, Hazard Edizioni). Fino al 1983 si conosceva in occidente solo un breve e affascinante episodio del quinto volume (ambientato nel Giappone alto-medievale). La Dark Horse ha intrapreso nel 2002 la traduzione di tutta l'opera, iniziando con il secondo volume ambientato nel 3404. Nel 2003 sono comparsi il primo e il terzo, ambientati, come tutti i volumi dispari, in Giappone (nel III e IV secolo d.C.). L'Intera storia racconta, come già accennato, la ricerca della Fenice nel Giappone, dalle origini al XV secolo, e nell' universo del futuro, in maniera cronologica invertita, dal XXXV al XXI secolo. Lo stile figurativo di Tezuka è qui nella sua piena maturità e si caratterizza per un impegno dell' artista maggiore che in altre sue opere.
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La Fenice (i primi due voll. dell' ed. italiana Hazard)
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Buddha
Dopo la diminuzone dei suoi impegni nel fumetto a causa di quelli nei cartoni animati, Tezuka pubblica tra il 1972 e il 1974 il lungo fumetto dal titolo Buddha/Budda (raccolto poi integramente in quattordici volumi dal 1999 al 2002 nella versione italiana di Hazard Edizioni). Racconta non solo la biografia personale di Buddha ma anche i lontani precedenti della sua nascita nell' India pre-buddhista, con stile un po' modificato (negli anni Sessanta c'èra stata la produzione "gekiga" di stile realistico e Tezuka dovette prenderne atto, fondando nel 1967 la "COM" in risposta ai generi e agli stili che si ponevano in marcia più o meno diretta come alternativi al suo stile) e anche con scene ed eventi in cui appaiono violenza e morte. Seguono altri titoli, fra i quali Black Jack dal 1973, storia di un giovane chirurgo senza titolo accademico, cinico con i potenti e amorevole con i deboli (versone italiana Hazar )
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Budda (il primo e il quarto vol. dei 14 della raccolta integrale della ed. italiana, Hazard)
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La Storia Dei Tre Adolf
Nel 195 ha inizio l'ultima sua grande creazione, La storia dei tre Adolf, raccolti poi in cinque volumi (versione italiana del 1998, Hazard), nella quale Tezuka si converte a una tematica drammatica e realistica, accentuando ulteriormente i cambiamenti del suo stile classico. La vicenda inizia nel Giappone militarista degli anni Trenta. Due ragazzi di nome Adolfo, uno di famiglia ebrea, l'altro di famiglia giapponese, molto amici, si separano quando il giapponese viene inviato in Germania dove si converte rapidamente al nazismo: viene adirittura ricevuto da Hitler, partecipa alle violenze naziste, diventa fervido e attivo antisemita, uccide barbaramente la sua ragazza perchè ebrea, sopravvive alla disfatta del regime e finisce a combattere, fedele al suo antisemitismo, tra le fila dei guerriglieri palestinesi nella guerra contro l'appena nato stato di Israle nel 1948, e qui trova la morte. L' altro Adolfo, naturalmente, sta dalla parte di chi lotta per la giustizia. Antimilitarista, pacifista, antirazzista, il fumetto mostra un volto sconosciuto di Tezuka che nella quasi totalità della sua produzione era rifuggito a temi legati alla realtà contemporanea. Rara eccezzione, Ayako del 1974, ambientato nell' immediato dopoguerra (Hazard, 2004). Qualche anno dopo la morte di Tezuka, avvenuta nel 1989, verrà dedicato a questo GRANDISSIMO autore del fumetto giapponese un museo a Tokyo, 1993.
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La storia dei tre Adolf (i primi due voll. dei cinque dell' ed. italiana, Hazard)

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Lo stile di Tezuka è quello che, a metà degli anni Cinquanta, diventa più popolare fra bambini e adolescenti. Non tutti gli autori, però, accettano questo stile e una minoranza di essi cerca strade diverse e anche un pubblico che non sia soltanto infantile e adolescenziale. Nasce così un nuovo filone di produzione di fumetti in Giappone, noto con il nome di "gekika". Le opere del filone gekika non sono "interminabili", ma di solito sono libri (massimo quattro) di ambientazione storica e drammatica, oppure storie brevi, di poche pagine, di ambientazione contemporanea e con tematiche realistiche talvolta su personaggi e ambienti appartenenti a strati sociali molto bassi (prostitute, ladri, vagabondi ecc.). Lo stesso Tezuka è costretto a tener conto di questi nuovi filoni produttivi e fonda nel 1967 la rivista "COM" (Comunicazione o Comics) dove pubblica una parte del suo fumetto più personale, La Fenice, e ospita autori che intendono innovare, ma soltanto lungo il solco aperto da lui. Gli autori principali del filone gekiga, che si sviluppa nelle sue opere più originali dalla fine degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta, sono Sampei Shirato, Yoshiratu Tsuge, Takao Saito, Keiji Nakazawa (di cuisi parla sotto), Kazuo Koide (per i soli testi) e Goseki Kojima (disegni).
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KEIJI NAZAKAWA

Keiji Nakazawa
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Il fumetto giapponese, fino ai primi anni Ottanta, era quasi del tutto sconosciuto in Occidente. Il primo tentativo d' approcio a quel fumetto ha inzio nel 1976, quando si costituisce un gruppo internazionale (Progetto Gen) per la traduzione in molte lingue e la diffusione soprattutto nelle scuole di molti paesi di un fumetto diventato subito un classico, Hodashi No Gen (cioè Gen dai piedi scalzi), creato da Keiji Nazakawa (uno degli autori principali del filone gekika di cui si parlava precedenemente). Pultroppo il progetto non ebbe seguito, ma ci resta sempre questo capolavoro.
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Gen Di Hiroshima
L' autore aveva nove anni nel 1945, ed era stato testimone diretto dell' esplosione atomica di Hiroshima nella quale era morta la sua famiglia tranne la madre. Il fumetto racconta in maniera impressionante, per il realismo e la brutalità delle immagini, i precedenti (la vita normale della famiglia), l' esplosione e la devastazione umana e materiale prodotta dalla bomba atomica, e la vita successiva del ragazzo orfano. Quindi è la storia autobiografica di un esperienza drammatica e tragica dell' autore insieme alla sua famiglia e a tutti gli abitanti di Hiroshima, nell' agosto 1945 prima, durante e dopo lo sganciamento della prima bomba atomica statunitense. Lo stile è fortemente realistico, reso più drammatico da alcuni tratti volutamente caricaturali nelle espressioni del volto nei tanti momenti tragiti vissuti da Gen e dai suoi familiari. Le parole dell' autore:

"Ho chiamato Gen il protagonista del mio fumetto nella speranza che egli possa diventare la radice, ovvero la fonte, di una nuova forza per la prossima generazione di esseri umani. Una generazone che saprà camminare a piedi scalzi sul suolo carbonizzato di Hiroshima, sentire la terra sotto i piedi e avere il coraggio di dire "no" alle armi nucleari...Vorrei essere io stesso capace di vivere con la forza con cui vive Gen. E' quello il mio ideale e continuerò a perseguirlo attraverso il mio lavoro"

(La traduzione integrale di questo irrinunciabile capolavoro, oltre mille pagine, è disponibile in italiano dal 2001 presso Planet Manga)
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Gen di Hiroshima
(il primo e il quarto vol. dei quattro totali dell' ed. it., Planet Manga)
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Un altro genere sfruttatissimo nel manga giapponese, con tanti sottogeneri, è la fantascienza, dai primi fumetti degli anni Quaranta e Cinquanta (Fukujiro Yokoi e lo stesso Tezuka) ad alcuni degli anni Sessanta (Cyborg 009 iniziato nel 1964 da Shotaro Ishimori introduce il tema degli esseri metà umani metà robot), fino a giungere alle più note e inernazionalmente apprezzate creazioni degli anni Ottanta e Novanta: Akira di Katsuhiro Otomo, pubblicato dal 1982 al 1992 e trasposto nel 1988 in un film a cartoni animati con grande successo mondiale, e Nausica della valle del vento di Hayao Miyazaki, realizzato dal 1982 dopo la versione originaria in cartoni animati. Questi due fumetti sono i più noti e i più felici dal punto di vista figurativo dell' intero genere fantascientifico di questo periodo del fumetto giapponese.

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KATSUHIRO OTOMO

Katsuhiro Otomo

Akira
Akira è il fumetto che ha "sfondato" all' inizio degli anni Novanta in Europa e negli USA e ha aperto in maniera definitiva la strada dell' invasione della produzione manga in tutto il mondo occidentale. Ambientato in una Tokyo del 2030, in un clima di desolazione e distruzione in seguito alla terza guerra mondiale condotta con ordigni atomici, il fumetto racconta la storia di un gruppo di giovani motociclisti che si trova involontariamente coinvolto in uno scontro fra polizie e servizi segreti vari impegnati nella ricerca di una forza misteriosa e ultrapotente incorporata in un mutante dalle sembianze di un bambino, tenuto ben nascosto e difeso nelle viscere della terra. Il fumetto è disegnato con un realismo scrupoloso negli scenari di una Tokyo sopravissuta alla guerra atomica, in parte distrutta o diroccata, in parte conservata nei suoi edifici ultramoderni. Negli Stati Uniti è stata realizzata una prima versione a colori (la versione giapponese è in bianco e nero) in dodici volumi (su di essa si è fatta anche la prima versione italiana, editore Glénat). Soltanto alla fine degli anni Novanta è apparsa n Italia La versioe originaria in bianco e nero presso Planet Manga e negli Stati Uniti è comparsa tra il 2002 e il 2003. Otomo ha poi creato come soggettista, con la collaborazione del disegnatore Takumi Nagayasu, un altro grande affresco di ambientazione riferita a un futuro postnucleare, dal titolo La leggenda di Sarah (versone italiana presso Planet Manga). Da ricordare anche il cartone animato presentato da Otomo alla mostra del cinema di venezia nel 2004: Steamboy, che definisce i codici di quello che, inserendosi nel filone della fantascenza viene chiamato steampunk.
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Akira (il primo dei 13 voll. dell' ed. ita Planet Manga)


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HAYAO MIYAZAKI

Hayao Miyazaki


Nausicaa della Valle del Vento
Nausicaa è anch' esso un fumetto lungo (sette volumi nella versione italiana di Planet Manga) che si svolge in un futuro dove tutto il pianeta è stato devastato da guerre ed esplosioni atomiche. Una piccola area risparmiata dalle radiazioni è quella della Valle del Vento nel lontano Oriente dove vive Nausicaa, principessa di un regno dalle condizioni di esistenza molto modeste. Nausicaa deve difendere il suo popolo e altri popoli amici sopravvissuti ai disastri atomici dalle agressioni di genti ostili. E' amica degli animali, esseri stranissimi dalle sembianze di vermi enormi con i quali comunica in modo telepatico volando dentro strani e piccoli veivoli che ricordano quelli dei fumetti di Moebius. Per questa amicizia fra Nausicaa e le forze della natura (boschi e animali strani formatisi dopo i disastri atomici) il fumetto ha avuto riconoscimenti e apprezzamenti da parte dei movimenti ecologisti. Disegnato come un fumetto fiabesco, ma con un realiasmo meticoloso nei dettagli, soprattutto del mondo vegetale e animale giacchè il mondo degli umani nella sua piccolezza impedisce una raffigurazione dello stesso livello di realismo, resta una delle creazioni più suggestive degli ultimi decenni. Il grande e innovativo autore francese Moebius rimase affascinato dai disegni di Nausicaa e utilizzò questo nome per una delle sue figlie. Moebius ha intrapreso rapporti di collaborazione con con diversi autori giapponesi negli ultimi decenni, in particolare con Jiro Taniguchi, di cui parleremo ora.
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Nauisicaa ( il primo dei 7 vol. dell' ed. ita, Planet Manga)

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JIRO TANIGUCHI
Jiro Taniguchi

Concludiamo con un autore molto apprezzato e pubblicato in Italia e in Francia e considerato tra i più vicini al fumetto occidentale, o almeno a un tipo di narrazzione che fa tesoro dell' esperienza dei romanzi a fumetti, o graphic novel, la cui lettura ha influenzato profondamente, come egli stesso ha dichiarato, il suo modo di raccontare e disegnare: Jiro Taniguchi, nato nel 1947. Dopo una poduzione giovanile di tipo tradizionale, alla fine degli anni Settanta Taniguchi legge alcuni fumetti occidentali, in partcolare di autori italiani (Vittorio Giardino, Attilio Micheluzzi), e da allora cambiano le tematiche e gli stili di scrittura e di figurazione del suo modo di realizzare fumetti. La svolta è documentata da una serie di storie brevi raccolte poi nel volume Tokyo Killers alla metà degli anni Ottanta (versione italiana Planet Manga). Si tratta di storie poliziesche con trame convincenti, disegnate con un gusto ed uno stile realistici, nei personaggi e negli ambienti.
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Al Tempo di Bocchan
Qualche anno dopo Taniguchi affronta, con la collaborazione del soggettista e sceneggiatore Natsuo Sekigawa, un tema di grande impegno: la ricostruzione a fumetti i dieci volumi (versione italiana, Coconino Press) delle vicende relative alla prima generazione di scrittori e scrittrici "occidentalizzanti" giapponesi dei primi due decenni del secolo scorso: Al tempo di Bocchan. Con asciutto stile realistico, il racconto segue volta per volta le biografie dei più significativi scrittori innovativi dell' epoca, noti e meno noti, delle grandi difficoltà materiali in cui hanno lavorato quando hanno potuto, della persecuzione poliziesca quando manifestavano opinioni socialiste, dell'isolamento da parte dell' opinione pubblica quando una giovane scrittrice conviveva con un giovane scrittore senza che fossero sposati, dei difficili e talvolta drammatici rapporti con gli editori e i giornali...Emerge un mondo in cui i tentativi di innovazzione vengono regolarmente soffocati o emarginati, con destini a volte tragici di alcuni giovani scrittori e scrittrici. Il racconto è molto freddo, si può dire. L'autore non mostra partecipazione emotiva ma si limita a presentare quelle storie, ponendo spesso didascalie di raccordo fra un episodio e un altro, in un felice incastro fra vicende private e pubbliche.
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Ai tempi di Bocchan
(il primo dei dieci voll. che compongono l'ed. ita. Coconino P.)


Negli anni successivi Taniguchi pubblica alcuni fumetti, raccolti in libri, certamente fra i più alti sul piano qualitativo degli ultimi anni. Sono libri con pochi testi, ma non allo scopo di far correre il lettore rapidamente verso la fine: al contrario, le immagini e la loro lenta sequenza invitano a soffermarsi, a riflettere, a pensare.
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Sono le sue opere più intimistiche, introspettive, quotidiane, giocano sul filo del ricordo e della malinconia, così come i brevi racconti legati all'emozione fuggente di un dettaglio. fumetti fondati sul tema delle piccole cose quotidiane, della memoria, della rivisitazione dei luoghi dell'infanzia, dei villaggi divenuti nel tempo molto diversi da come erano nell' infanzia.. Di questo periodo (1991-92 circa) sono: Allevare un cane (vince il premio Shogakukan); L' uomo che cammina e L'olmo e altri racconti (tutti questi titoli pubblicati in Italia presso Planet Manga Ed. Panini), mentre la collaborazione con lo scrittore Shiro Tosaki porta, l'anno seguente al volume K, di ambientazione alpinistica.
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L' Uomo Che Cammina
L' uomo che cammina (Panet Manga) è una delle realizzazioni più poetiche di Taniguchi, sulle passeggiate solitarie di un uomo adulto. In quest'opera troviamo la volontà di mantenere ciò che si racconta su un livello assolutamente intermedio. E' come se Taniguchi sulla linea continua, senza picchi, che l'elettrocardiogramma del suo personaggio potrebbe fornire. Perchè è vero che la vita è fatta spesso di forti emozioni, che sono quelle che più ci ricordiamo, ma è fatta anche di sentimenti lievi, di momenti di attesa, di attimi che troppo di frequente ci passano fra le dita. Così fà l'uomo che cammina, fin dalla prima immagine. Offre ai lettori il suo aspetto tranquillo, lo sguardo beato. Lo aiuta, ma solo in parte il paesaggio intorno. Una luce calda di metà giornata illumina lo spazio circostante (una stradina della periferia di Tokyo), che non ha nulla di particolarmente bello (comprende i tombini, le antenne della TV, i fili elettrici sui muri delle case, una bicicletta..). Niente di particolarmente bello: eppure bellissimo. Perchè quello che si capisce da questa prima immagine, e che poi verrà confermato con la lettura, è che il protagonista non è un casuale uomo che cammina. Il suo passeggiare e osservare è per lui un compito ben preciso, una scelta di vita, un naturale percorso mentale, filosofico.
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L' uomo che cammina (ed ita. Planet Manga)
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L' Olmo E Altri Racconti
L' olmo e altri racconti (Planet Manga) è l' unione di due talenti della narrativa scritta e disegnata: lo scrittore Ryuchiro Utsumi e Taniguchi, appunto. Gli otto fumetti contenuti nel libro sono un tassello di grande valore della produzione di entrambi. Tutti i personaggi descritti nel libro sono giapponesi e il loro modo di pensare, le loro abitudini, le rigide regole di vita vengono messe a nudo, un dettaglio dopo l'altro. L' importanza della famiglia nella struttura sociale, per esempio, emerge in diversi racconti, ma la rigidità nell' applicare le regole sociali tende talvolta a renderle delle prigioni. Così il rapporto fra genitori e figli rischia di diventare più freddo e impersonale, i vecchi si sentono un peso inutile, i giovani devono rinunciare a degli ideali per la sicurezza economica, i bambini vivono con grande smarrimento il divorzio o la poca attenzione dei genitori...Tutto viene raccontato con una tenerezza e una sensibilità incomparabili.
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L' olmo e altri racconti (ed ita. Planet Manga)
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Al Tempo Di Papà
Nel 1995 Taniguchi scrive e disegna Al tempo di papà (Planet Manga), un vero e propro romanzo a fumetti strutturato su flashback del protagonista. E' la rivisitazione dell' infanzia in cui il protagonista rivive il proprio passato: trova il papà nel locale dove esercita da barbiere, lo ritrova in famiglia, vede il rapporto fra il padre e la madre che si sfilaccia, vede la madre che abbandona la famiglia per andare a vivere con un altro uomo, ma nonostante ora sia uno "spettatore" adulto, non sa rispondere ai suoi interrogativi sul perchè la sua famigla non abbia retto.
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Al tempo di papà (ed. ita. Planet Manga)


In Una Città Lontana
In una città lonana (1998, Coconino Press Ed.) è una poeticissima rivisitazione dei ricordi, con una trovata originale: un uomo di quarantotto anni si ritrova inspiegabilmente nel passato, all' età di quattordici, con il corpo di un adolescente e la mente di un adulto. Il protagonista sbaglia treno, finisce nella città dove ha trascorso infanzia e adolescenza, ritrova se stesso e tutti gli altri (compagni di scuola, famigliari) come se il tempo fosse tornato indietro, ma lui partecipa alle vicende della sua infanzia e adolescnza con la consapevolezza di essere un adulto caduto nel passato e quindi a conoscenza di quello che sarà il suo futuro rispetto all' età che sta rivivendo.
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In na città lontana (ed. ita Coconino Press)

Icaro
Negli ultimi anni, dal 1998 in poi, Taniguchi ha prodotto un fumetto in collaborazione, per soggetto e sceneggiatura, con il grande Moebius: Icaro (Ed. italiana Coconino Press). Si tratta di un racconto di fantascenza, che ha come protagonista un giovane, Icaro appunto, alla cui nascita si è scoperto che ha la capacità di volare. Viene rinchiuso in una sorta di grandissima gabbia per esperimenti scientifici e militari. Una giovane guardiana si innamora di lui e lo fa fuggire. Insieme vanno incontro ad avventure di vario genere.
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Icaro (il primo dei due voll. dell'ed. italiana Coconino Press)
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Vi raccomando caldamente anche i lavori più recenti di questo splendido autore, dei quali, magari, parlerò in maniera specifica in un post successivo.

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