lunedì 28 febbraio 2011

Good Vibrations, African Revolutions



Tiken Jah Fakoly, all'anagrafe Doumbia Moussa Fakoly (classe 1968), vincitore nel 2000 nella categoria ''nuova scoperta africana'', è un affermato artista reggae ivoriano conosciuto specialmente per il grande impegno politico. Giovanissimo scopre e si innamora della musica in levare e di Bob Marley. Seguendo la lezione del maestro, Fakoly si incammina con decisione sulla strada aperta in patria dalla star Alpha Blondy di un reggae impegnato, anticonformista e contestatario. Fin da subito il giovane si mostra interessato soprattutto alle questioni politiche e sociali del continente africano. Nei suoi dischi non risparmia nessuno; dai governi corrotti di politici aggrappati al potere, alle multinazionali che, praticando un nuovo modello di schiavitù (quello economico) col favore dei governi occidentali, appoggiano il mantenimento delle dittature e alimentano la corruzzione. In particolare Fakoly è ossessionato dal pericolo del conflitto interetnico nel suo paese, e dall'irresponsabilità di chi soffia sul fuoco della xenofobia per mantenere il potere. 



Nostante queste convinzioni (verità) raccontate nelle canzoni in termini così espliciti e le sue prese di posizione in parallelo con le tappe dell'evoluzione politico-sociale della sua Costa D'Avorio gli siano costate l'esilio, Fakoly continua ad essere una voce importante per moltissimi giovani africani.  Nel suo lavoro più recente, ''African Revolution'' (Wrasse-Barklay, 2010), il solito semplice e gradevolissimo concentrato di classico roots reggae condito da suoni (e strumenti) africani (recuperabile - quì - in zona Uabab di hermano ''10 e lode'' Borguez) l'artista ivoriano rivendica l'enorme importanza ricoperta dall'educazione, impegno che intensifica anche attraverso progetti come ''Un concerto, una scuola'' a cui aderisce devolvendo gli incassi delle sue esibizioni dal vivo, destinati alla costruzione di scuole nel suo continente. Good Vibrations, African Revolutions. Avercene, altro che Vecchioni.



''In Africa le persone credono basti dire ''Dio è grande!'' perchè tutto vada bene. Io dico che Dio è molto occupato e che se vogliamo che ci aiuti, prima dobbiamo aiutare noi stessi ... per questo è importante superare le questioni etniche e religiose''.

Tiken Jah Fakoly

6 commenti:

  1. E' un grande!!! A partire dalla copertina fino all'impegno sociale e politico :)

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  2. La copertina, l'hai detto...
    Questa notte ho fatto un sogno assurdo che a questo punto ti racconto; mi trovavo nel centro storico di una tipica città caraibica (chissà, forse Fort-de-France, il capoluogo del dipartimento d'oltre mare francese della Martinica nelle Antille)in compagnia di Corto Maltese, quando all'improvviso spuntò uno strano personaggio a cavallo, sontuoso e bellissimo nel portamento, con un magnifico tramonto che si stagliava alle sue spalle. Alzò fiero il pugno, girò il culo del cavallo e con la stessa velocità con cui era entrato in scena si dileguò. Desto non ci misi poi molto a collegare quello strano personaggio al Fakoly della foto di copertina, pur in un contesto diverso.

    Qualcuno saprebbe illuminarmi su che tipo di interpretazione possa ricoprire un sogno come questo?

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  3. Esistono tante interpretazioni quante sono le persone di questo mondo ;) Ma la più 'vera' non può che essere la tua ;)

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  4. Spero per te, vivamente, che non si tratti di Alberto da Giussano.

    Io di recente ho sognato Garibaldi, ma il cavallo era bianco.

    Il disco di Tiken Jah Fakoly è molto bello, le guerre interetniche in Africa sono un vero grande problema.

    Saluti

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  5. Eh, eh, grande Costantì. No, ne Alberto da Giussano, ne Raz Degan. E poi te la immagini l'icona della lega con i dreadlocks?

    Un abbraccio a te a all'Africa.

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  6. Bella musica, belle parole, peccato che il personaggio sia falso, basta vedere il suo atteggiamento nel conflitto del suo Paese

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