L'esercizio proposto dal californiano Andrew Pekler in Sentimental Favourites (Dekorder, 2011) risulta subito evidente: ricreare le sensazioni di un'estate eterna e di un passato melancolico; far rivivere le suggestioni degli anni Sessanta e Settanta (lui cita come fonte ispirative Burt Bacharach, Jimmy Webb, The Carpenters, The Mystic Moods Orquestra, Santo & Johnny e 101 Strings) attraverso una prospettiva del tutto personale, in cui il musicista resuscita i vecchi suoni dell'easy listening facendoli confluire in telai strutturali contemporanei, un cortocircuito di dinamiche che in qualche caso possono ricordare le produzioni di artisti come Fennesz o Caretaker. Perkler ha inseguito e amato quel suono, si è ubriacato del suo candore e ottismo per tornare a restituircelo una quarantina d'anni più tardi dopo averne metabolizzato aromi e sensazioni volatili, come chi cerca di dipingere un ritratto partendo da un ricordo vago, o da una polaroid sbiadita. Mulinelli ambientali, melodie deformate dal viaggio, maree confuse nel tempo, tramonti frammentati e altre meraviglie, Sentimental Favourites è un disco che vi farà sognare.
lunedì 23 gennaio 2012
Exotica 2012
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