giovedì 16 aprile 2009

Sì, sì, come l'altr'anno, tra il ventitré

.
Sì, sì, come l'altr'anno, tra il ventitré
e il ventiquattro giugno, quando sentivo il cuore
crescermi e irradiarsi, cuore in solstizio,
in espansione massima di luce.
Tutti quei raggi allora - ricordo che mangiavo
ciliegie enormi e quasi troppo dolci -
avevano un approdo, anche se lontanissimo
e insicuro. Ma adesso cosa mi invento
per questo cuore che si ripete
così ubbidiente alla stagione,
dove lo mando adesso, in quale vuoto?
.

torna alla lista

Nessun commento:

Posta un commento