Con "Miracle" di Bim Sherman vado ad inaugurare questo spazio, che ho deciso di chiamare "note dal sottosuolo" , dedicato ai piccoli grandi tesori nascosti della musica. Dischi e/o artisti sconosciuti, dimenticati, poco considerati che invece, a modo loro, occupano un posto importante nella storia della musica.
Bim Sherman
BIM SHERMAN: ACCENNI BIOGRAFICI
Nato a Kingston (Jamaica) nel 1952, Bim Sherman registra i primi singoli di una certa qualità a metà anni Settanta. Caratterizzati da linee vocali melodiche, spiccano Love Forever e Golden Locks ( che è anche il primo singolo stampato sull' etichetta da lui fondata, la Scorpion label). In seguito escono Ital West, Valley Of Tears e la bellissima Mighty Ruler. Le registrazioni cominciano a farsi numerose e gli anni Settanta terminano per lui con la preziosa intesa londinese avviata con il Sound System di Lloyd Coxsone che costituisce la prima tappa verso la definitiva richiesta d'adozione artistica in suolo britannico. Per l' etichetta di Coxsone, la Tribesman, nel 1978 vede la luce il luminoso Love Forever, suo primo LP, che include oltre ai gioielli di Mighty Ruler e Ever Firm alcuni ripescaggi dei singoli precedentemente usciti sotto le sue personali labels Scorpio e Red Sea.
Ad un anno di distanza, poi, il successivo Lover Leap offre degli intriganti corollari dub alle proprie illuminazioni vocali. L'esodo londinese viene poi confortato dall'incontro con con Horace Andy (Bim Sherman Meets Horace Andy And U Black) e definitivamente integrato nelle vicende della On-U-Sound di Adrian Sherwood. E' l'incontro con il giovane bianco londinese, miscelatore di suoni, innamorato del reggae, a segnare la svolta. Un sodalizio che si sarebbe rivelato indissolubile con l’etichetta di Sherwood, che intanto stava ridisegnando il suono del reggae, del dub, estendendone i confini, ibridandolo, asservendogli la tecnologia, esplorandone le possibilità e dove le dilatazioni dub incontravano la versione tecnologica di suggestioni africane, sciamaniche in una personalissima alchimia. Il capitolo inaugurale e finale di questo sodalizio furono Across The Red Sea (1981) e l'irrinunciabile Miracle (scheda sotto) del 1995. Jarrett Tomlinson, in arte Bim 'Lion' Sherman, è morto a Londra a causa di un cancro il 17 Novembre 2000 all’età di 48 anni. L' improvvisa scomparsa dell' artista ha interrotto ogni altra possibile direzione a quelle già intraprese. Un miracolo, in ogni caso ce l'ha lasciato.
Miracle |
1995: Il team della On-U-Sound, abbandonando per l’occasione l’armamentario che gli è generalmente usuale e si raccoglie attorno alla voce di Bim Sherman, più calda e avvolgente che mai. Scompaiono i ritmi in levare tipici del reggae. La sua fertile vena compositiva e i suoi incanti vocali persuadono sinuosamente l' ascolto piuttosto che aggredirlo. Accompagnati dalla Studio Beats Orchestra di Bombay, Adrian Sherwood, Skip McDonald, Doug Wimbish e Talvin Singh confezionano un sobrio ed intensissimo background acustico: tablas leggere, un basso profondo, la chitarra acustica e soprattutto gli archi romantici da film indiano. Come già detto, nonostante la sottile bellezza degli arrangiamenti e delle sonorità, è la voce di Sherman la vera protagonista di del miracolo: riempie le undici canzoni con una capacità di comunicare emozioni che sembra appartenere a un altra epoca. Certo appartiene ad un luogo che non esiste: sospeso com' è tra India, Giamaica, Africa e Inghilterra. Mai reggae è sembrato così poco "reggae". Per il sottoscritto uno dei dischi "da isola deserta".
The making of Bim Sherman's "miracle"
Nessun commento:
Posta un commento