giovedì 4 ottobre 2012

La miglior musica da ballare ad occhi chiusi



La serie del Fabric non si smentisce e continua a produrre pezzi da collezione per noi amanti del genere. Il numero 64, in particolare, è un capolavoro di classica bellezza. Ne è autore il talentuoso Guy Gerber, dj israeliano (di Holon, Tel Aviv) inserito nel circuito europeo e produttore elettronico con la passione per gli strumenti dal vivo e un passato rockettaro. Esponente del genere minimal-dream con cassa in 4/4 morbida, raramente elaborato ma molto affascinante, Guy fonde suoni organici ed elettronici con uno stile in continua evoluzione, che miscelato al contenuto altamente emotivo della sua musica, spiega come Gerber riesca a sedurre il suo pubblico su qualsiasi pista. Attivo anche nell'ambito della label personale Supplement Facts, i numerosissimi progetti che lo hanno visto coinvolto di recente sono la chiara dimostrazione della vertiginosa crescita artistica del produttore israeliano, che ha voluto onorare al meglio l'impegno con il volume 64 del Fabric regalandoci sedici traccie completamente inedite prodotte personalmente negli ultimi mesi con la collaborazione di amici come Deniz Kurtel e Clarian North dei Footprintz. Un modo nobile di approcciarsi alla composizione della scaletta che avvicina Gerber ad artisti che, sempre riferendomi alla stessa serie, l’hanno preceduto in questa scelta coraggiosa ( da Ricardo Villalobos a Shackleton). Musicalmente fanno la differenza una grande capacità compositiva, la scelta dei suoni (sempre impeccabili), e una sensibilità estrema nella stesura delle canzoni. Sembra di ascoltare  un'unica, lunghissima e meravigliosa traccia, fatta di ritmiche incessanti e di suoni ipnotici, evocativi, romantici... La miglior musica da ballare ad occhi chiusi. Uno spirito musicale profondo, narrativo, sensuale.


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