mercoledì 31 marzo 2010

Perle Flamenco # 3: Manolo Sanlúcar

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Manolo Sanlucar è uno dei nomi di capitale importanza nella storia del flamenco contemporaneo. Con Paco de Lucia e Serranito,rivoluziona la chitarra flamenco del XX secolo. La sua capacità di innovare e la ricerca continua di nuove possibilità lo portato a comporre con un marcato accento personale, sempre legato a quella che lui chiama musica colta, ma senza mai rinunciare ai sapori andalusi, affermandosi nella sua lunga carriera non solo come strumentista privilegiato, ma anche come creatore. La sua straordinaria tecnica e una considerevole ricchezza tematica segnano una nuova tappa nella produzione flamenca, nel doppio aspetto musicale e interpretativo, nella forma e nell'espressione. La sua è una lezione di chitarra, di mestria, di arte.
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Nato a Sanlúcar de Barrameda in provincia di Cadice nel 1943 (vero nome Manuel Muñoz Alcón), viene iniziato alla chitarra dal padre, Isidro Muñoz, la cui abilità gli vale il soprannome di ''el tocador'', il suonatore. Debutta come professionista a tredici anni e poco dopo, già a diciotto, comincia ad elaborare il suo stile personale. Accompagna molti grandi artisti come La Paquera de Jerez, María Vargas, Porrina de Badajoz e Agujetas. Negli anni Sessanta si unisce all'elenco del tablao madrileño Las Brujas e inizia a registrare i suoi primi dischi come solista. Dopo una produttiva collaborazione con Enrique Morente, Sanlucar non ha ancora vent'anni quando compone la sua trilogia Mundo y formas della chitarra con la quale raggiunge la sua piena maturità artistica, anche se è probabilmente la rumba Caballo negro a dargli maggiore notorietà.
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Della sua lunga discografia, dal 1968 ad oggi, vale la pena ricordare Medea (1987) e Soleá (1989), composte per il Balletto Nazionale di Spagna, Tauromagia (1988), una pietra miliare della musica flamenca di cui ci occuperemo tra poco, Aljibe (1992) poema sinfonico che debuttò con l'Orchestra Sinfonica di Malaga e Locura de Brisa y Trino, del febbraio del corrente anno, scritto sulle poesie di Federico García Lorca ed eccezzionalmente interpretato da Carmen Linares. E' l'autore della Gallarda di Rafael Alberti, con la quale si sono inaugurate le attività di EXPO '92 a Siviglia. Inoltre ha diretto le musiche del film Sevillanas di Carlos Saura, e la Royal Philharmonique of London per la realizzazzione della colonna sonora di Viva la blanca paloma, documento sul noto pellegrinaggio della Romería del Rocío. Ultimamente ha composto la musica dello spettacolo di Sara Baras, Mariana Pineda. Molti i riconoscimenti ottenuti: è stato premiato dalla cattedra di flamencologia di Granada, da quella di Jerez, dalla Jiunta de la Unión; premio nazionale a Cordova; premiato più volte a Madrid (primo musicista a portare il flamenco al Teatro Real), poi negli Stati Uniti e, ancora dall' Asociación Critical National de Arte Flamenco ecc. In virtù di questa straordinaria traiettoria artistica nel 2001 Sanlucar ha ricevuto il riconoscimento più grande, il Premio Nacional de Musica.
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MANOLO SANLUCAR
''Tauromagia''
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Tauromagia è una peculiare visione della lidia attraverso le sei corde della chitarra. Sanlucar mette in musica tutti i momenti che compongono la Fiesta Nacional , dalla nascita del toro fino all'uscita trionfale del torero dalla porta grande. Alle chitarre di Manolo Sanlucar e Vicente Amigo, si uniscono le voci di Diego Carrasco, José Mercé, El Moro e la Macanita, più le percussioni di Tino Geraldo ... fino a un totale di ben quaranta musicisti che intervengono a turno in questo lavoro, contribuendo a esaltare le superbe composizioni di Sanlucar. Il fatto che io non condivida il mondo ''taurino'' non mi impedirà certo di esprimere un giudizzio prettamente musicale dell'opera: un capolavoro.
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