Brano (che inizia con un tradizionalissimo funerale siculo) tratto dal film ''Divorzio all'Italiana'', capolavoro di Pietro Germi del 1961.
BANDA IONICA
Lungo brano (che inizia con un tradizionalissimo funerale siculo) tratto dal film ''Divorzio all'Italiana'', capolavoro di Pietro Germi del 1961.Banda Ionica ha riportato in auge il valore della banda di paese riprendo a piene mani il reportorio bandistico meridionale nei motivi delle loro composizioni: marce nuziali, marce militari, e soprattutto brani per cerimonie, funerali e quanto si possa conoscere del mondo bandistico. Il gruppo è nato nel 1997 su spinta e ispirazione di Fabio Barovero, fondatore del gruppo torinese Mau Mau, fisarmonicista e compositore, assieme al noto trombettista Roy Paci che hanno messo assieme venti giovani musicisti fra i migliori raccolti dalle provincie di Siracusa e Catania, formatisi fra le aule dei conservatori e le strade dei paesi percorse sulle note delle bande. Affascinato dalle musiche che accompagnano, nel sud Italia, le celebrazioni della Settimana Santa, Barovero ha scoperto in quelle musiche le marce funebri composte, fra la fine del 1800 e i primi anni del nostro secolo, da autori importanti e sconosciuti come Petrella, Confreda o Vella, e che rivivono nel nostro tempo dedicate alla celebrazione della passione.
Banda Ionica si sono fatti conoscere con il disco ''Passione'' (Dunya, 1997) , album d'esordio a sue tempo molto apprezzato dalla critica specializzata, anche internazionale. Le musiche eseguite sono le marce funebri oggi adottate dalle bande municipali soprattutto in Campania, Calabria e Sicilia. Queste musiche non vengono più eseguite durante i funerali, ma sono l'accompagnamento indispensabile per le solenni processioni cattoliche della Pasqua che si snodano per le vie dei piccoli paesi o delle grandi città del sud Italia (Fosse per me: 9).
A qualche anno di distanza da "Passione" esce ''Matri Mia'' (Felmay - Dunya , 2002) ma questa volta Fabio Barovero ed il vulcanico Roy Paci non si limitano alle sole marce funebri, ma integrano la tradizione con la modernità, anche con l'aiuto di un parterre di ospiti davvero d'eccezione. In questo disco compaiono infatti le voci di Cristina Zavalloni, cantante di jazz e musica d'avanguardia, Vinicio Capossela (nella bellissima Santissima dei Naufragati, canzone sul mare dalla rara intensità poi ripresa dallo stesso Capossela nel 2006 in ''Ovunque Proteggi''), Ermanno "Giò" Giovanardi (La Crus), Artur H (cantautore francese) e Dani El Mono Loco (voce e leader dei catalani Macaco). Ma qui non si vuole negare nessuno sostrato, nemmeno quello delle nuove voci e dei suoni che sentiamo nelle nostre periferie accanto ai vecchi dialetti. Si genera così l’incontro tra il sacro e il profano, il vecchio e il nuovo (7+). Due splendidi lavori.
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