Nato a Coventry ed emigrato a Londra, Obaro Ejimiwe, in arte Gostpoet, ha fatto del suo DNA (sangue nigeriano e domenicano nelle vene) e dei suoi gusti eclettici, da Badly Drawn Boy a Fela Kuti passando per il grime (scena a cui apparteneva e che lo svezzò come MC), il conbustibile di una proposta che cerca la sua ragione d'essere a mezza via tra trip-hop (termine fuori moda? scusate!), loop elettronici e una spoken world ''educata'' alla Gill Scott Heron. E se è vero che il (più che) convinecente EP d'esordio dell'anno scorso aveva 'incendiato' la mia insana curiosità, facendo presagire gran belle cose, è altrettanto vero che ''Peanut Butter Blues and Melancholy Jam'' (Brownswood, 2011) [si può raggingere quì] ha superato di gran lunga le mie più rosee aspettative, ripagando con gli interessi (almeno) la mia fiducia di ascoltatore. Un lavoro decisamente bello, in cui ''il ragazzo con un difetto di pronuncia e parecchie storie da raccontare'' (come lo stesso Obaro si definisce) si conferma MC atipico che fa delle liriche meditabonde e dei flow distesi (quasi 'assonnati') il suo marchio di fabbrica. Ne riparliamo a fine anno?
lunedì 14 marzo 2011
Il ragazzo con un difetto di pronuncia e parecchie storie da raccontare
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Ha convinto assai anche me, non ho nemmeno avvertito il difetto di pronuncia ;)
RispondiEliminaLui dice d'averlo, ma non sarò certo io a confermartelo, visto che parlo l'inglese come la mia gatta l'uzbeco.
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