Come altri moderni alchimisti del suono elettronico, anche il dj e produttore tedesco Sven Weisemann, ama attingere a piene mani da tutto ciò che lo ha preceduto per poi proiettare nel futuro quello che ha vissuto e, successivamente, rielaborato. Nell' ossatura delle sue produzioni coesistono, infatti, approci musicali differenti, contigui ma per niente antagonisti, che anzi si fondono con elasticità ed equilibrio. Il recente ''The Invisible Insurrection'' (Fauxpas Musik, 2011) [può essere recuperato quì], per il quale Weisemann ci cela dietro al moniker Desolate, ne è ulteriore conferma, e si colloca stilisticamente in una zona intermedia fra (classica) techno-ambient, e dubstep, con ritmiche ridotte all'osso e un mood profondamente crepuscolare. Tutto viene rallentato, tutto si gioca sulle atmosfere rarefatte di placidi episodi sorretti nel loro imperturbabile divenire da una cappa che avvolge e ipnotizza. Tuttavia l'estrema finezza degli arrangiamenti, onirici ma caldissimi, grazie anche ad estemporanei cenni di piano e l'uso di strumenti a corda, conferiscono al lavoro palpitazioni quasi organiche. Certo non mancano netti riferimenti al sound di questo o quell'altro (Burial su tutti), ma Weisemann è ragazzo raffinato e dimostra di saper plasmare i suoni con estrema delicatezza per un risultato francamente affascinante. Gran disco.
martedì 22 marzo 2011
Rarefazioni organiche
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