lunedì 11 aprile 2011

In viaggio con Loustal



Cullato dai primi tepori primaverili e allietato da piacevoli aromi floreali, oltre alle solite biciclettate, ho voluto aprofittatare di un po' di tempo libero per alimentare (anche) il lato pigro che alberga in me, ritagliandomi qualche bella siesta all'aperto nel giardino di casa (non il virtuale ma quello vero con le piante, l'erba e i fiori) in compagnia del fedele toscano, della mia micia e di acuni fumetti scrupolosamente ripescati tra quelli gelosemente custoditi nei miei scaffali (a proposito: ho deciso di non prestarne più in giro, perchè mi scoccia doverne sempre sollecitarne la restituzione anche a distanza di anni). In particolare tra i vari autori selezzionati, le tavole di Loustal, spesso prive di balloons, si sono prestate perfettamente a questo tipo di contemplazioni, ridestando magicamente in me, in questa particolare occasione (a volte mi succede anche con la musica a distanza di tempo), un tale appassionato interesse e una tale potenziata fascinazione che mi hanno indotto a spendendere qualche parolina a favore di questo magnifico artista francese.


Nato in Francia a Neuilly Sur Seine, il 10 aprile 1956, Jacques de Loustal, in arte semplicemente Loustal, pubblica i primi lavori sul giornalino del liceo e nel 1977 esordisce come autore professionista realizzando illustrazioni e fumetti su Rock & Folk. Studia architettura e collabora alla fanzine Cyclone pubblicata dal Lycée de Sèvres. A partire dalla fine degli anni Settanta dissemina di sue collaborazioni, in genere su testi di Philippe Paringaux, le pagine delle principali riviste d'oltralpe, soprattutto Métal Hurlant. Concluso il servizio militare in Marocco, disegna per (A Suivre) "Coeurs de sable", una storia ambientata nell'Africa degli anni Trenta, sempre su testi di Paringaux, e collabora all'effimera Zoulou. Nel 1984 inizia a pubblicare su L'Echo des Savanes creando storie su sceneggiature di Jerome Charyn, Jean-Luc Fromental e dello stesso Paringaux alternando ai fumetti la realizzazione di diverse campagne pubblicitarie. La sua ricerca artistica non si ferma infatti solo al fumetto, ma si estende anche all’illustrazione, alla pittura (dal Fauvisme e a David Hockney), alla musica (soprattutto jazz) e/o al cinema (per esempio con Wim Wenders).


Illustratore finissimo, dotato di un notevole senso del colore, pubblica anche numerose raccolte di disegni. Tra queste meritano di essere segnalate almeno la suggestiva ''Zenata Plage'', edita nel 1984 da Magic Strip, che presenta una selezione di splendidi acquerelli realizzati in Marocco, e i "Carnet de Voyages", disegnati a penna o ad acquarello: il primo uscì nel 1990 per Futuropolis, mentre quello dedicato all’isola di Porquerolles venne pubblicato per le edizioni Nuages nel 2008. Loustal, che ama dipingere dal vero i luoghi visitati, è un artista-viaggiatore da sempre votato all'esplorazione, dal tocco capace di svelare il senso della natura e abilissimo nel rendere atmosfere e luoghi, si tratti di metropoli come New York, di paesaggi urbani notturni, di esotiche spiagge, di paludi caraibiche o, più semplicemente, della sua amata isoletta Porquerolle, davanti alla costa mediterranea della Francia: ''la mia isola ideale, propizia alle fantasticherie, la raggiungo in venti minuti partendo dalla costa con il mio kayak'' .


I fumetti non sono da meno, e si nutrono di molteplici riferimenti, ma in questo caso il merito è anche dell'inconfondibile, originalissimo ritmo narrativo dei testi di Paringaux, il collaboratore più fidato di Loustal, in cui ricordo del passato e dramma del presente cozzano in modo devastante. Lo stile è originalissimo: si tratta quasi sempre di tavole con solo due o tre grandi vignette, in certi casi perfino ad immagine unica, spesso prive di balloons, con il testo, narrativo e letterario, racchiuso in lunghe didascalie molto descrittive, che al loro interno comprendono, quando è il caso, anche i dialoghi. Le immagini sono realizzate in genere con colori licquidi, sfumati, molto d'atmosfera. Vi sono grandi vuoti, si 'visualizzano' lunghi silenzi. Tali tavole introspettive, meditative, raccontano storie d'anime, storie quasi immobili, ma molto ricche di vibrazioni interne. Acquistano così più importanza le luci, certi sguardi muti, alcuni particolari dislocati strategicamente in disparte. Il rapporto tra la tavola disegnata ed il lettore cambia, è anzi completamente diverso che in un fumetto consueto. Se qualcuno fosse interessato a scoprire l'opera di questo splendido autore, per il momento consiglierei di iniziare almeno da: ''Il sangue della Mala'' (una graphic novel edita in italia da Coconino), ''La Notte dell'Alligatore'' (Coconino, propone alcune delle sue storie più note tra cui quella, straordinaria, che da il titolo al volume) e ancora ''Barney e la Blue Note'' (graphic novel sulla ''grandezza, decadenza e discesa negli inferi di Barney Wilen, sassofonista tenore e soprano francese ...'' quì le prime tavole) pubblicato in Italia da Comma 22 [quì trovate descrizioni accurate di tutte le edizioni italiane].


Prima di concludere aggiungo solo che, così come l'aroma di un buon sigaro si fa preferire se accoppiato ad un bicchiere di brandy invecchiato, e certe ricette vanno a braccetto con determinate tipologie di vino, allo stesso modo potrei permettermi di consigliare di accompagnare le meravigliose tavole di Loustal a un buon disco (meglio se musica d'atmosfera adatta a situzioni notturne, come il jazz) che, a questo proposito, il Giardino si è anche premurosamente impegnato a compilare (qui), proprio per l'occasione, a beneficio (o almeno si spera) tutti gli amici del blog interessati ad intraprendere un esperienza di questo tipo.


''La radio aveva annunciato un uragano, che adesso era lì a far razzia del mio pezzo di costa, sconquassando le palme e facendo andare e venire la luce elettrica. Non mi importava: le mie dita conoscevano la posizione dei tasti  e riuscivano a bere benissimo anche al buio. Così io soffiavo nel mio strumento e il vento soffiava e bussava alla mia porta. A meno che ...'' [Prima tavola de ''La Notte dell'Alligatore'' (Coconino, 2002); foto Trickypau]

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