domenica 25 ottobre 2009

White Afro-Beat 2009

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Nomo: Invisible Cities
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Ecco una bella sorpresa targata 2009: si chiamano Nono. Non li conoscevo. Ora almeno so che provengono dal Michigan, che hanno alle spalle tre dischi molto ben accolti in sede critica (soprattutto ''Ghost Rock'', dello scorso anno - la caccia intanto è già partita - ), e che attorno alla figura del suo compositore principale, Elliot Bergman, si sono riuniti dei musicisti di grande talento. La sensazione che si ha ascoltando il sound del recente ''Invisible Cities'' (quarto disco in sette anni di attività), è che tutti gli strumentisti che partecipano al progetto lavorino insieme e si adoperino coesi alla ricerca del ritmo e del groove perfetto, senza lasciare il minimo spazio al singolo protagonismo o virtuosismo. Non è un caso che questo disco sia uscito per Ubiquity Records, patria di molti artisti eclettici che amano miscelare hip-hop, soul, funk e jazz. La musica dei Nomo, sembra essere, appunto, un raro mix di quasi tutti questi generi avvolto in uno solo, con l'aggiunta di una bella spruzzata di afro-beat. Ma se i suoni del gruppo sono ispirati e richiamano inevitabilmente le gesta artistiche del pioniere Fela Kuti, non meno vi si lasciano vincolare. Il lato della loro peculiarità artistica affiora ed emerge a più riprese. Ogni brano esprime un suono dinamico e in continua espansione, sà di viaggio, visita luoghi (siano essi reali o irreali). Azzecata da questo punto di vita anche la scelta del titolo, con riferimento diretto alle ''Città Invisibili'' di Italo Calvino. Chapeau!
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http://www.myspace.com/nomomusic
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Fanga: Natural Juice

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Per essere dei visi pallidi se la cavano in maniera sorprendente anche i Fanga, un ottetto a maggioranza francese (di Montepellier) che nel recente ''Natural Juice'', tornano a una forma di afro-beat nel solco della tradizione, dopo una fase iniziale in cui puntarono più sulle voci rap che sui fiati. Non è quindi un caso la presenza del mitico Tony Allen (storico batterista di Fela e tra i grandi padri dell'original afro-beat, per chi già non lo sapesse) in un paio di brani (Carche La Douleur e Iba), a sancire il nuovo schema classico del gruppo che passa anche attraverso la voce e le liriche militanti del frontman burkinabè Yves 'Korbo' Khoury (probabilmente l'unico vero africano fra i componenti del gruppo). Un disco solido e maturo oltre che veramente bello.
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http://www.myspace.com/afrofanga

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1 commento:

  1. I NOMO sono fantastici, dopo aver sentito Invisible Cities ho dovuto procurarmi tutta la loro discografia ;)

    I Fanga li ho scoperti da poco con Sira Ba, e questo Natural Juice mi manca!

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