martedì 23 marzo 2010

Retro-African Archeology: Angola

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Gli ultimi pindarici voli di Madlib (partito dal corno a quest'ora starà già sorvolando l'oceano, pronto per atterrare in Giamaica) hanno spinto quel pazzo del sottoscritto ad impegnare alcune ore della sua vita a frugare e riesumare un bel numero di vecchi vinili africani (vabbè non tonnellate come nel caso di mr. Otis Jackson Jr.) da troppo tempo dimenticati, alla ricerca di alcuni presunti frammenti che, con un po' di presunzione, crede di aver individuato fra (l'enormità di) quelli che compongono il mosaico di suoni di Madlib Medicine Show #3: Beat Konducta in Africa. Facendo questo il povero pazzo scopre di possedere alcuni pezzi vinilitici a lui quasi completamente sconosciti, o dei quali non ricordava l'esisteza (giuro!). Fra questi, in particolare si intrattiene piacevolmente ascoltando un vecchio disco di Urbano De Castro, provenienza: Angola.
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Si cambia scaffale, dai vinili si passa ai cd. Questa volta la ricerca è indirizzata a una manciata di antologie (più o meno recenti) di musica angolana. Lo scopo è quello di confrontare i nomi che appaiono nelle title-tracks delle raccolte in cd con quelli dei vinili dimenticati (e in qualche caso mai ascoltati) a cui ci si riferiva sopra. Il povero pazzo inizia allora a scorrere i nomi fino a quando, finalmente, si imbatte nel cd giusto; ed eccolo il buon De Castro che rispunta assieme a quello di moltri altri colleghi in una doppia antologia licenziata da Lusafrica nel 2001:
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''Anthologie de la musique Angolaise 1965/1975''(Lusafrica, 2001-2CD)
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Download: Part 1 & Part 2
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Soul Of Angola è un' imperdibile ''Antologia della Musica Angolana 1965-1975'', che permette di vedere e sentire qualcosa oltre la magnifica voce di Bonga, il cantante angolano più famoso del mondo. Troppo diamantifero e petrolifero per essere lasciata in pace, l'Angola vive in quel periodo l'ultima fase coloniale del regime fascista di Salazar. La lotta armata era partita già nel 1961, guarda caso l'anno in cui venne proibito il Carnevale. Mentre la repressione poliziesca si inasprisce, quella sulla cultura si ammorbidisce poco a poco, soprattutto verso la seconda metà degli anni Sessanta. Di questa fase della musica angolana moderna colpisce tra l'altro la varietà di forme: dal garbo di chitarre acustiche e percussioni molto discrete, all'estroversione carnevalesca; dalle musiche da ballo di origini diverse, in connubio con ritmi e percussioni locali, ai frutti del contatto con la rumba congolese e, attraverso di essa, con la musica cubana e caraibica in genere (semba); dall'eleganza delle voci locali (alla vivacità del semba fanno da contrappunto i lamentos, ''lenti'' che costituiscono un altro genere di rilievo) agli stili che guardano spregiudicatamente a modelli soul, beat e rock. Insomma tutto quello che a fatica filtra in una società in perenne stato di guerra, per accendere la dolce rivolta della musica urbana d'Angola, che conserva comunque una propria specificità e promuove la riscossa delle lingue locali attraverso una fiorente produzione di stili (oltre al semba: kizomba, kazukuta, kabetula, rebita ...). Splendidi esempi di tutto ciò ci vengono serviti anche anche in Soul Of Angola, dove in due cd sfilano le storie e le canzoni ora malinconiche ora allegre di artisti magari sconosciuti ai più, ma ugualmente straordinari come Luiz Visconte, Artus Nunes, Os Kiezos, Urbano De Castro (eccolo!!!!), Os Bongos, Oscar Neves, Os Jovens Do Prenda, David Zè, Paulino Pinheiro, Avozinho e tanti altri. Potete farvi un idea entrando qui: ORO PURO! Insomma, da scoprire (o riscoprire) assolutamente.
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5 commenti:

  1. spettacolare questo blog!
    illuminante!

    ma..la password di questo soulangola?

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  2. Ciao Michele! Grazie delle attenzioni che hai riservato al Giardino e scusa per la risposta non proprio tempestiva.

    Importante anche la tua segnalazione grazie alla quale ho scoperto di aver commesso il classico errore ''ponte'', ovvero quello di non aver caricato personalmente i brani dal mio cd a favore di un più comodo link (a dire il vero l'unico) incontrato in rete e, a suo tempo, non verificato personalmente. In ogno caso era doveroso rimediare. Eccola allora la psw:

    devantf

    L'antologia merita. Grazie ancora. Saluti!

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  3. Sommissimo maestro del Giardino Magnetico, cercando l'antologia "Soul of Angola" sono stato reindirizzato in men che non si dica su questa pagina, attraverso cui ho scoperto con incommensurabile piacere l'esistenza di questo grandioso blog. E ho un'altra domanda: c'è modo di risuscitare (foss'anche per un giorno) i links per l'antologia angolana? Grazie.

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    1. Ciao Renato. Prima di tutto grazie per i complimenti, fanno sempre un enorme piacere (ma lasciamo stare i sommissimi maestri, sono solo un modesto appassionato di musica). Ben lieto, comunque, di soddisfare la tua richiesta. Ho appena caricato i files. Ecco il link:

      http://www.mediafire.com/?cdiel5u1yzedk39

      La raccolta merita davvero. Non te ne pentirai.



      Buon ascolto e a presto.

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    2. Grazie tantissime Pau! Somma gentilezza, lasciami almeno dire questo.
      Intanto ho fatto incetta di compilations :) E devo dire che era un pò che non m'entusiasmavo in senso musicale. Non posso che continuare a seguirvi.

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