martedì 11 maggio 2010

Black Pearls: Black Power



In molteplici campi di espressione artistica, la cultura nera è andata (e va) reclamando un suo spazio e una sua considerazione, e, soprattutto, è andata (e va) mostrando la sua volontà di urlare al mondo (bianco o nero che sia) la sua integrità, la sua ricchezza di contenuti, la sua forza interiore, la sua squisitezza formale, la sua poesia. I brani di queste due compilation, uscite una decina d'anni fa sempre per la Harmless, mettono in fila una serie di artisti fondamentali da questo punto di vista, capaci di dar vita a incontri ispirati e consapevoli di musica e poesia, ritmi e parole, da James Brown ad Archie Spepp da Nina Simone agli Isley Brothers (e tantissimi altri). La tensione, la rabbia e la speranza che scuotevano la vita della comunità afroamericana si rifletteva completamente in queste canzoni. Il rap non c'era ancora, ma c'erano i Last Poets, Gill Scott-Heron e i romanzi di James Baldwin. C'era rabbia, ma anche una forte carica positiva, una grande energia. Il loro stile era profondamente legato alla poesia, quella destinata alle comunità: la tradizione orale delle radici africane che passava per il jazz, la soul music e il funky.


Stand Up And Be Counted
Soul, Funk And Jazz From A Revolutionnary Era Vol.1 (1999)




Stand Up And Be Counted
Soul, Funk And Jazz From A Revolutionnary Era Vol.2 (2000)


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