domenica 21 febbraio 2010

Punk su carta

.
MUSAC
.
Qualche giorno fa ho ricevuto la chiamata di un amico spagnolo che voleva salutarmi e chiedermi come me la passavo. Dopo aver ricambiato il saluto gli domandai dove si trovasse in quel momento e mi rispose che era appena uscito da un interessante esposizione inaugurata a fine gennaio presso il MUSAC (Museo d'arte contemporanea) di León. La descrizione sommaria che mi fece della mostra mi incuriosì, così sono andato sul link del museo e mi sono messo a smanettare su internet per saperne di più; l'esposizione si chiama LOUD FLASH, Punk británico sobre el papel. The Mott Collection, e in sintesi è un ripasso all'estetica e alle politiche del punk che si basa soprattutto su un importante collezione privata dell'artista britannico Toby Mott, con materiali originali che lo stesso Mott avrebbe raccolto a Londra dal 1975 al 1985 durante gli anni della sua adolescenza, con preziosi cimeli grafici del movimento controculturale dell'epoca (''un momento unico, l'ultimo grande movimento giovanile globale'' secondo Mott).



.
In una Inghilterra in crisi a causa della crisi petrolifera del 1973, della disoccupazione e dell'IRA, il punk rappresentò un repellente in grado di generare un forte immaginario audiovisivo: ''Il dadaismo, l'arte pop e l'Internazionale Situazionalista gettarono le basi di un linguaggio crudo e facilmente riconoscibile. L'intenzione era lanciare messaggi nichilisti senza mirare al passato'' (Mott). Anche attraverso posters, fanzins, copertine di dischi e flyers, accessibili ed economici; un'alternativa valida a televisione e radio attraverso uno spirito esattamente opposto a quello dell'omologazione. Una rivendicazione da parte di un mondo che faceva dell'imperfezione la sua bandiera (anche se poi viene da sorridere pensare a come anche un mesaggio così autodistruttivo con il tempo si sia trasformato in un espediente visuale di puro marketing).
.
.
Sotto solo alcuni dei cimeli raccolti nell' esposizione:
.

X-Ray Spex flyer (Anonimo). La band di punk al femmine X-Ray Spex annunciava con questo foglietto fotocopiato uno dei suoi primi concerti. Il collage di moda, musica e diversione presentato dalla band anticipò e ispirò il movimento dei primi anni novanta denominato riot grrrl (''Sorprende come la sua energia trafigge il foglio. E' tutto quello a cui il punk aspirava e doveva essere'' Mott)

La copertina di ''Orgasm addict'' (Buzzcocks). Nel 1977 la cantante, musicista (Ludis ecc), artista (sul palco e fuori), visual artist prima ancora e sino ai nostri giorni, Linda Mulvay in arte semplicemente Linder Sterling (Liverpool, 1954), disegnò una delle immagini arty più importanti dell'iconografia punk che, a distanza di 33 anni continua a far parlare di se. La copertina in questione presenta un collage con una donna con al posto della testa un ferro da stiro. Sterling spiegò poi che ''the iron came from an Argos catalogue and the female torso came from a photographic magazine called "Photo". I never cleared the copyright but no one noticed, so it was alrigh'' (traduzione: il ferro da stiro è stato preso da un catalogo della Argos mentre il torso della donna è stato preso da un magazine chiamato "Photo". Non ho mai ottenuto un'autorizzazione, ma nessuno se ne accorto, quindi era ok).

Sniffing Glue. Fanzine seminale del 1976 che il suo creatore, Marc Perry (Alternative TV), chiuse un anno dopo dando esempio di una immaculata attitudine punk. Perry se ne fotteva della forme ortografiche, grammaticali o della resa estetica e mise insieme mucchi di fogli con titoli scritti a mano e con umore sfacciato.
.

My rules photozine. Il punk superò le frontiere. Ce lo insegna il primo e unico numero di questa pioniera photozine, ideata dal fotografo Glen E. Friedman nel 1982, che documentò la scena punk-hard-core nord americana, creando il primo vincolo tra il punk e la cultura skate.
.

La copertina di ''God save the queen'' (The Sex Pistols). L'artista britannico Jamie Red creò uno delle più grandi icone pop del ventesimo secolo ispirandosi ai manifesti del maggio del '68. Una delle immagini più rivisitate che invita ogni nuova generazione a chiedersi: che cos'è punk oggi?

Nessun commento:

Posta un commento