mercoledì 20 ottobre 2010

Breakdance Project Uganda



Essere bambino in Uganda è perfino peggio che essere criminale. Ogni giorno, infatti, migliaia di fanciulli vengono sottomessi a violenze, malattie, maltrattamenti, sfruttamenti e povertà anche se, come dicono da quelle parti, ''c’è sempre uno spiraglio di luce che non ti abbandona''. A dimostrarlo è la storia di Abraham ''Abramz'' Tekya, orfano ugandese che dal 1992 si è costruito una certa notorietà come b boy nel suo paese natale. Abraham è anche il fondatore del duo Sylvester & Abramz, che utilizza l’hip hop come strumento di crescita e integrazione sociale, nonché l’artefice principale di Breakdance Project Uganda (B.P.U.), un progetto partito nel 2006 che si è posto come obiettivo la riabilitazione fisica e mentale dei bambini (spesso vittime di guerra) di Kampala e Mbale attraverso l’arte della breakdance. L’intento principale del progetto è soprattutto quello di tenere lontani ragazzi e bambini dalla violenza della strada, favorendo la loro aggregazzione attraverso una serie di laboratori e generando allo stesso tempo un ricambio generazionale.


Le lezioni vengono impartite dallo stesso Abraham a Kampala, e fin’ora il progetto stà funzionando molto bene, tanto che è stato aperto un nuovo centro a Gulu (nel nord del paese, teatro di guerre sanguinarie) per un totale di ben 300 bambini. Tra i personaggi coinvolti nel progetto più di recente, anche il newyorkino Richard Colón a.k.a. Crazy Legs, uno dei membri fondatori della leggendaria Rock Steady Crew, che dopo essere stato invitato da Abramz a visitare la regione e a impartire un paio di lezioni nei suoi centri, vedendo ballare i bambini si commosse a tal punto che decise di rimanere con loro. Questa bella storia di redenzione infantile è stata anche ''catturata'' di recente dal regista Nabil Elderkin (video maker abbastanza affermato in ambito hip hop) in un documentario intitolato ''Bouncing Cats'', (sotto il trailer) integrato da storie raccontate da Common e interviste esclusive di personaggi come Mos Def, Will I AM e K’Naan.


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