martedì 21 aprile 2009

Pellicole dal sottosuolo: ''Appuntamento a Belleville'' di Sylvan Chomet

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Con disegni ai limiti della caricatura Sylvan Chomet, dopo il cortometragio ''La vieille dame et les pigeons''(candidato all'oscar l'anno precedente) arriva con ''Appuntamento a Belleville'' al suo primo lungometraggio, seguendo in parte la tradizione del film muto e rivisitando e omaggiando epoche lontane: senza dialoghi ma con suoni e rumori, riporta sulla scene indimenticabili e mitici protagonisti del cinema e dello spettacolo quali Jack Tati, Fred Astaire, Josephine Baker, Glenn Gould, Django Reinhardt, Charles Trenet..., ma anche della politica come il presidente Charles De Gaule. Mosso da una raffinatissima ironia ''Appuntamento a Belleville'' è un piccolo gioiello dell'animazione, intriso di nostalgia e tempestato di colti rimandi che, come già detto, rinuncia all'uso della parola e si affida completamente ai volti e alla mimica dei personaggi. Le ''triplettes'' del titolo originale (''Les Triplettes de Belleville'') sono tre sorelle, star del vaudeville, che negli anni '50 una nonna e un nipotino (più il cane) ammirano in televisione nella loro casa di campagna vicina all'areoporto. Il bimbo, evidentemente orfano, è malinconico e taciturno, e per dargli un po' di gioia la nonna gli compra una bicicletta, che diventerà la sua ragione di vita.
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E mentre i modelli degli areoplani che sorvolano la città e i nuovi ponti della ferrovia che spuntano intorno alla loro casa testimoniano del trascorrere del tempo, la nonna sottopone l'ormai cresciuto nipote ad allenamenti massacranti per affrontare il gran premio della montagna al Tour de France (sulla parete campeggia anche l'autografo di Fausto Coppi). Durante la gara due uomini armadio rapiscono lui e altri due ciclisti, per trasportarli oltreoceano. La vecchietta sprint insegue (in pedalò) e scopre che la meta finale è l'America, e noi apprendiamo che la Belleville del titolo non è il quartiere parigino bensì New York, come una grassa statua della libertà dimostra. Il nipote viene coinvolto suo malgrado in un giro di scommesse clandestine e a questo punto si riveleranno decisive le redivive ''triplettes''... Tra sfumature psicologiche, dettagli d'epoca, variazioni grottesche e il gusto per la citazione musicale, il film scorre veloce e godibilissimo con tinte tenui e disegni originali che fanno della semplicità del tratto un punto di forza.
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Tit. originale: Les Triplettes de Belleville
Regia: Sylvain Chomet
Produzione: Fra/Bel/Can - 2003 - Animazione
Durata dell'animazione: 78'
Personaggi:Madame de Souza, Champion,
Bruno, Les Triplettes de Belleville
Sceneggiatura: Sylvain Chomet
Effetti visivi: Pieter Van Houte
Scenografia: Evgeni Tomov
Montaggio: Dominique Brune
Chantal Colibert Brunner - Dominique Lefever
Suono: Eric De Vos - Laurent Quaglio
Musiche: Benoit Charest - Mathieu Chedid
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