Olivier Assayes
La poetica di Assayas, i suoi umori, le sue storie, sono intrise di r'n'r. Nel 1984, con alcuni cortometraggi alle spalle e già una fama di critico cinematografico, girò Winston Tong en studio, documentario sul primo album solista del cantante dei Tuxedo Moon, Steven Brown. Nel 1986 esordì al lungometraggio con un titolo che sembra essere rubato da un pezzo dei Joy Division, Désordre: un film su un gruppo di ragazzi legati dalla passione per la musica, tutti alle prese con una band musicale...
Désordre
Il loro percorso è però ''disordinato'', il caos e la violenza (il proprietario di un negozio di dischi viene ucciso dopo aver cercato di sventare una rapina dei protagonisti nel suo negozio) segnano tutto il percorso, come pure i litigi, i tradimenti, il disgregarsi continuo del sogno di incidere e diventare famosi. Un sogno, l'utopia della musica, che si lega all'età dell'innocenza. Un'opera poetica, gelida, spietata. La morte e le scelte difficili, il seguire i personaggi nel tormentato svolgersi delle loro esistenze, sono già tratti dominanti del giovane autore. Così il seguente ''Il bambino d'inverno'' (1989) è ancora un ritratto di durezza, morte, tradimenti e incomprensioni. ''Contro il destino'' (1991) si avvale delle musichedi John Cale, così come accade per ''Une nouvelle vie'' (1993). ''L'eau froid'' (La vita acerba, 1994) è il suo grande capolavoro e un passo fondamentale per Assayas.
L'Eau froid (L'età acerba)
La pellicola, ambientata nel 1972, tratta il mondo degli adolescenti. Due ragazzi, l'azione che inizia ancora una volta in un negozio di dischi con un furto, poi la famiglia, la scuola, l'amore, la violenza, in un crescendo che rimane in parte congelato, e in parte si snoda nel rito primordiale di una festa in una casa di campagna con il grande falò e tanti ragazzi intorno, mentre nella colonna sonora Bob Dylan continua a ''bussare alle porte del cielo...''. Splendido.
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''Irma Vep'' segna invece l'incontro fatale del regista con l'attrice Meggie Cheung (In The Mood For Love...).
Meggie Cheung
Il film è per Assayas una sorta di summa teorica e nello stesso tempo sentimentale (l'amore per la Cheung). C'è il confronto con il cinema asiatico e in particolare di Hong Kong (sua grande passione), ma c'è anche un po' di Hollywood (altro grande riferimento amato/odiato), e poi c'è il vecchio cinema francese, in particolare la stagione rappresentata dai film di Feuillade e dalla saga di Les Vampires a cui si ispirerà (Meggie Cheung interpreta se stessa, chiamata a Parigi per calarsi nei panni della protagonista del remake di Les Vampires).

Irma Vep
Un trasporto, quello per l'Asia, che trova grande spazio anche nel sucessivo Demonlover (2002) con musica dei Sonic Youth (già usati in Irma Vep), pellicola di umorismo pop che ci fa arrivare dritti dritti a Clean (la cui colonna sonora questa volta è firmata: Brian Eno, Tricky, David Roback, Notwist, Metric...). E' evidente, dunque, di quanto la componente rock permei la vita artistica del registra. I suoi racconti di giovani, i personaggi adolescenziali, gli scontri generazionali, non possono essere capiti se non attraverso il filtro del suono di quella storia, la ''rabbia'' come forza espressiva. Assayas ha affermato più volte di aver iniziato a girare nel periodo punk, con un trasporto ''dadaista'' per mettere in primo piano l'espressione. La sua arte sa cogliere dolore e sentimento, (ponendoli in una forma molto diretta e una scrittura potente), è un urlo che solo solo il rock ha saputo ''ingabbiare''. Allo stesso modo in Clean il regista non fa distinzione tra in linguaggi (sonoro e visivo, musica e cinema) e sa cogliere un emozione sia con un movimento di macchina, sia attraverso la scelta di un brano, senza soluzione di continuità.

Emily Wang è familiare agli appassionati del rock. Vive accanto a Lee Hauser, una rockstar decaduta, e nulla li lega più se non la passione per l'eroina. Hauser muore di overdose. La ragazza, abbandonata da tutti perchè creduta responsabile della morte del marito, passa sei mesi in prigione e quando esce non le viene permesso di tenere Jay, il figlio che Emily e Lee avevano avuto qualche anno prima, né lei forse sarebbe in grado di occuparsene. Allora torna a Parigi, dagli States, e cerca di rifarsi una vita, per poi ricongiunegersi con il bambino. Le cose vanno malissimo fino a che il suocero (un bravissimo Nick Nolte) non decide di darle fiducia e di aiutarla nella rinascita.

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Regia: Olivier Assayas
Produzione: Fra/Can/U.S.A./GB - 2003 - Drammatico
Durata: 110'
Interpreti: Maggie Chung, Nick Nolte, Beatrice Dalle, Jeanne Balibar, Dom McKellar, Laetitia Spigarelli, Martha Henry, Tricky
Sceneggiatura: Olivier Assayas
Scenografia: François-Renaud Labarthe
Montaggio: Luc Barnier
Costumi: Anais Romand
Musiche: Brian Eno, David Roback, Tricky
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