.
Archiviata l’ormai celeberrima ragione sociale che lo aveva fatto conoscere con la fortunata sigla Smog (12 albums), Bill Callahan trova ancora la voglia e il coraggio di rimettersi in gioco tipico di chi è veramente un grande, e lo fa con il suo secondo album a suo nome dopo quel ''Woke On A Whaleheart'' di due anni fa. ''Sometimes I wish we were an Eagle'' segue più o meno la rotta tracciata dal precedente album e spazia tra country, folk e lo-fi, anche se questa volta le atmosfere si fanno un poco più crepuscolari. Inutile tirare in ballo dei nome a cui accostarlo, anche perchè il cantautore del Maryland è già entrato di diritto nell'olimpo dei migliori songwriters americani degli ultimi vent’anni, scrivendo alcune delle pagine più importanti della storia della musica indipendente degli ultimi anni.
Certo qui la bassa fedeltà dei primi Smog è cosa abbastanza lontana, ed è meglio giudicare questo disco per quello che è, oggi, senza paragoni ne con il passato, ne con chichessia: un disco pieno di dolci/docili ballate malinconiche, con tocchi leggeri di pianoforti e arrangiamenti d'archi in bella mostra che accarezzano le strofe. Non saranno capolavori, ma di dischi così non mi stancherò mai.
.
Tracklist:
01-Jim Cain 02-Eid Ma Clack Shaw 03-The Wind and The Dove 04-Rococo Zephyr 05-Too Many Birds 06-My Friend 07-All Thoughts Are Prey To Some Beast 08-Invocation of Ratiocination 09-Faith/Void
.
.
Video: Bill Callahan, 2007
.
.
BILL CALLAHAN: Jim Cain
.
In Rete
Bill Callahan (Articolo di Filippo Bordignon)
Bill Callahan (Drag City)
Nessun commento:
Posta un commento