domenica 10 ottobre 2010

Drink a Le Marigot?



Avvevo accenato ai Fulani (un gruppo etnico diffuso in numerose aree dell’Africa Occidentale) in uno dei post precedenti, e ora ritorno a parlare di loro prendendo in considerazione il lavoro del senegalese Daby Balde, un ex taxista che ha deciso di lasciare il volante della sua macchina per imbracciare la chitarra e dedicarsi definitivamente alla musica, in particolare a quella che appartiene proprio al patrimonio tradizionale dei Fulani, del quale Balde può essere considerato tra i maggiori interpreti moderni. Dalle informazioni che ho raccolto la musica dei Fulani (o Fula) normalmente basa i suoi ritmi su vari tipi di percussioni, e le sue armonie sullo hoddu (una specie di banjo) e sul riti (strumento ad arco simile a un violino). Dopo essersi messo in luce grazie al disco d'esordio, ''Introducing Daby Balde'' (con una piccola sorpresa!), il musicista senegalese prosegue il suo cammino regalandoci un’altro ottimo esempio di musica in formato acustico grazie (appunto) al recente ''Le Marigot Club Dakar'' [ascolta], licenziato dalla Riverboat nel Novembre dello scorso anno. In questo lavoro l'artista di Fouladou omaggia sin dal titolo l’omonimo locale della capitale (credo di sua stessa proprietà) dove si esibisce con una certa regolarità. Balde canta di guerre e drammi quotidiani, amori e esistenze difficili, corruzzione e immigrazione … e la sua voce viene esaltata dallo scintillio dei cori femminili in un gioco di contrasti in cui si respirano allo stesso tempo rabbia e dolcezza, e da un impasto sonoro quasi ipnotico reso ancora più tale anche dalla presenza di alcuni strumenti classici dell’Africa occidentale (kora e ballafon su tutti) che si integrano con il suono acustico della chitarra. Balde preferisce essere riconosciuto come un musicista africano, prima che senegalese, motivo per cui il suo interesse è soprattutto quello di fondere un certo numero di suoni affinchè tanto in Mali, quanto in Nigeria o in Burkina Faso ci si possa identificare con la sua musica, ma allo stesso tempo cerca di informarci circa le grandi differenze culturali e sociali esistenti all’interno del proprio paese. Per finire una curiosità: nel disco è stato inserito un buono valido per un drink gratuito a Le Marigot Club fino al 31 Dicembre del 2010; state già pensando a un capodanno alternativo?


4 commenti:

  1. Azz, ho appena letto che se ne è andato anche Solomon Burke :(

    RispondiElimina
  2. NO, NO, NO, NOOOOOOOOOOOOO! Vorrei tanto far sparire il tuo commento e illudermi che non sia mai stato scritto, sai?

    RispondiElimina