D'ANGELO
Voodoo (Virgin, 2000)
Un esordio magistrale (''Brown Sugar'', 1995) e un successore (''Voodoo'', 2000) di quelli cui tocca soddisfare aspettative lievitate pesino oltre la soglia della ragionevolezza. Ed è il miracolo. E' il soul mascherato da voodoo. Che aria tiri lo si intuisce fin dal principio, quando a far preambolo viene evocata addirittura la voce di Jimi Hendrix, lo spirito del quale, evidentemente, aleggia negli studi newyorkesi Electric Lady dove il disco medesimo è stato registrato. E a proposito di presenze, quella di Marvin Gaye affiora ripetutamente negli ''angelici'' gorgheggi in falsetto che decorano le ballate del disco (da ''Feel Like Makin' Love", restyling dell'originale di Roberta Flack, a "Send It On''). Un ''angelo'' che gusta la ''torta del diavolo'', come suggerisce il titolo del secondo brano in sequenza. Cammin facendo si osservano ammicamenti verso il jazz (nel groove swingante di "Spanish Joint", ad esempio) e hip-hop (con Method Man e Redman che riempiono di rime "Left & Right"). A tutto questo (Hendrix, Gaye, il jazz, l'hip hop, ma anche Prince) si aggiunga infine l'apologia dell'epilogo intitolato all' "Africa", madre di tutte le musiche. Decenni e secoli di musica nera in un disco, anzi in un piccolo capolavoro black.
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