venerdì 18 dicembre 2009

Una discografia per gli anni ''0'' / Cornelius


CORNELIUS
Sensuous (Evolving Ear, 2007)


 
 Keigo Oyamada aka Cornelius ha, nel girone alternativo della musica, la statura di quel che si dice un ''genio''. Perchè fa con beata souplesse quello che (moltissimi) altri fanno studiandoci mesi e facendosi esplodere il fegato: rubare e ricontestualizzare. Lo aveva già dimostrato, prima di questo ''Sensuous'', due grandi dischi come ''Fantasma'', ottimo esempio di crossover totale, e ''Point'', un incrocio di voci dei '60 exotici (Beach Boys in primis), garage, e di un lo-fi più concettuale che confluivano a meraviglia in un pop sfuggente, al punto da essere definito da più parti come il Beck della postmodernità. Allo stesso modo ''Sensuos'' è costruito su suoni multiformi che spiazzano e divertono , dimostrando come la piccola tecnologia si possa ancora considerare uno strumento sonoro necessario per l'artigianato migliore di oggi. Quadretti folktronici dove la produzione come al solito è ineccepibile e dove gli elementi (rumori trovati, campionati, messi in loop e rifiniti) sono integrati a meraviglia nell'infrastruttura ritmica e melodica delle canzoni. Un delirio di fantasia e di eclettismo: il metal-punk che incontra i Kraftwerk di ''Gum'' il jazz spruzzato di synth di ''Breezin''' le glaciali voci robotiche di ''Fit Song'', Moroder che prende sottobraccio Michael Jackson in ''Beep It''. La splendida ''Omstart" vede anche la collaborazione dei due cantanti norvegesi Erlend Øye ed Eirik Glambek Bøe (i famosi Kings of Convenience), come co-autori del testo del pezzo. Massimo rispetto e ossequioso inchino. [Tracklist]
 

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